Zambrone, Fotovoltaico e depuratori, la minoranza: «Non intercettate giuste risorse, quali risparmi?»
Tre consiglieri chiedono dettagli sul risparmio energetico degli impianti: «Compito di ogni buona ed efficiente amministrazione è realizzare opere che possano sviluppare beneficio per il territorio e le finanze dell’ente»
«Stiamo attraversando un periodo storico molto importante per la tutela ambientale e allo stesso tempo, per l’esistenza stessa della specie umana. Viviamo un grave momento di austerity. L’innalzamento dei costi del gas e dell’elettricità, impongono un modo di vivere più responsabile, sia sotto una prospettiva privata/familiare che pubblica; il contenimento della spesa pubblica è l’obiettivo principale di ogni governo». Lo scrivono i consiglieri di opposizione del gruppo Rinascita per Zambrone evidenziando: «Compito di ogni buona ed efficiente amministrazione è di cogliere e realizzare opere che possano sviluppare beneficio per il territorio e le finanze dell’ente, diminuendo i costi di gestione della macchina amministrativa e aumentando maggiori possibilità di investimento su settori traino della nostra economia. In questo senso – aggiungono – i fondi Pnrr, danno alle amministrazioni comunali virtuose e lungimiranti, i mezzi necessari per cambiare per sempre il futuro dei nostri comuni. Ci occupammo molti mesi fa, di proporre alla maggioranza, una serie di proposte da poter attuare sul nostro territorio in ogni ambito di attuazione dei bandi. Proposta a cui non è mai pervenuto un invito di confronto». [Continua in basso]
Partendo da tali basi, «i consiglieri di opposizione appartenenti al gruppo rinascita per Zambrone, hanno presentato via pec al sindaco L’Andolina, un’interrogazione con richiesta dettagliata di informazioni sui pannelli fotovoltaici installati presso i depuratori esistenti sul territorio comunale, scheda tecnica su inizio lavori di installazione, il dettaglio sulla spesa sostenuta (con dettaglio della natura dei fondi economici usati), la comparazione dei costi nel tempo e il risparmio ottenuto dalla data di messa in funzione. Molti comuni negli anni passati, hanno intercettato bandi della comunità europea per l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica in prospettiva di una drastica riduzione della spesa con un adeguamento degli standard di consumo e qualità di servizio, a quelli europei. Allo stesso modo, alcuni bandi pnrr dal Ministero della transizione ecologica, come quello denominato “piattaforma depurazione 4.4”, attraverso una dettagliata progettazione/programmazione locale, consente alla regione Calabria, di chiedere fondi per il rifacimento delle linee della rete idrica e fognaria in tutta la Calabria. Un bando ancora aperto e in via di definizione che Zambrone non può e non deve perdere».
Tuttavia «il riscontro alla nostra interrogazione è arrivato fuori il tempo limite che ordinariamente si ha per rispondere. Esattamente di un giorno, probabilmente perché acquisita al protocollo con data 26 ottobre. Così come specificatamente dettagliato sull’oggetto del riscontro. Resta il fatto che la pec, abbia valenza di ricevuta. Due pagine di parole usate per riempire uno spazio vuoto senza dare le risposte che ci attendavamo, né dati contabili o tecnici, tali da poter prendere visione di come i soldi pubblici vengono spesi. Il sindaco dovrebbe sapere, considerata la sua passione per l’eloquio, che non è la quantità delle parole dette o scritte che espongono meglio un pensiero o un concetto, ma il loro uso comunicativo, concreto. Il confine sottile tra l’eloquio e lo sproloquio è tutto qui. Con questa interrogazione – scrivono i consiglieri – volevamo spiegare ai cittadini come il nostro comune, acquisendo fondi per la realizzazione di opere importanti sul territorio, sia stato anche capace di ottimizzare i costi e produrre un corposo risparmio».
Si afferma «addirittura di aver messo mano a risorse di bilancio, per predisporre illuminazione pubblica a led, quando molti comuni della provincia vibonese, esclusivamente con fondi europei, hanno avuto accesso al cambio totale dei corpi illuminanti. Questo significa che non si è stati capaci di intercettare i bandi giusti o commesso errori nella progettazione dell’intervento, togliendo all’ente risorse che avrebbero potuto fornire altri tipi di servizi alla cittadinanza. Dalla data di sua realizzazione e installazione (2015), non ci perviene alcun dato sul risparmio economico dei pannelli sul depuratore di Daffinà. Anzi, viene affermato che la loro “funzionalità è stata attivata presumibilmente, pressoché contestualmente alla sua realizzazione”. Che significa? Il sindaco sa o no, se i pannelli producono risparmio di energia e di conseguenza economico per l’ente?». E ancora: «L’intervento sul depuratore di località “potame” è in itinere. Allo stato i lavori sono terminati, è invece ancora in corso l’iter di connessione dell’impianto, alla rete elettrica nazionale”. È vero che la burocrazia rallenta la gestione della macchina amministrativa ma, non crediamo debbano passare mesi o addirittura anni per connettere dei pannelli fotovoltaici. Siamo sicuri – evidenziano i consiglieri – che l’ente comunale avrà documentato opportunamente i solleciti per la conclusione di questo iter e infatti, ne chiediamo copia con accesso agli atti, così come il dettaglio contabile delle bollette pagate sul depuratore di Daffinà prima e dopo l’installazione del pannello fotovoltaico. Faremo noi la stima del risparmio ottenuto».
«Siamo lieti – conclude il gruppo di minoranza – che la nostra proposta su pannelli fotovoltaici installati sui pozzi, sia stata considerata da questa compagine amministrativa. Ci amareggia il solito rimando nel riscontro che spiega: “L’efficientamento potrà avvenire nell’ambito di una progettazione di più ampio respiro, che attinga a fondi sovra-comunali”. Ricordiamo al sindaco che in merito alla Cer ci astenemmo in consiglio comunale, vista la scarsa quantità di informazioni su qualcosa che potrebbe essere una rivoluzione in fatto di risparmio energetico per il territorio ma di cui non abbiamo potuto ancora conoscere criteri per l’individuazione di aree idonee a tale scopo e quindi, avere un impatto ambientale di rilevante portata. Soprattutto in un territorio come il nostro che gode di una bellezza naturale dal mare fino all’entroterra. Bellezza che ogni cittadino è tenuto a tutelare come patrimonio proprio».
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