Illuminazione a Vibo e interdittiva antimafia alla Ligeam, si va dal Tar ma intanto il Comune paga sino a fine ottobre
“Palazzo Luigi Razza” a seguito della misura prefettizia si è visto costretto alla risoluzione del contratto da ben 26 milioni e mezzo di euro. La società ricorre ai giudici amministrativi e l’ente si affida a due avvocati per resistere in giudizio
Si va dinanzi al Tar per discutere della penale da 2,6 milioni di euro che il Comune di Vibo ha deciso di applicare alla ditta Ligeam Srl incaricata nel 2006, nel 2009 e nel 2019 di realizzare interventi di efficienza energetica e di gestire il servizio di illuminazione pubblica in città. La ditta Ligeam Srl ha infatti deciso di rivolgersi ai giudici amministrativi di Catanzaro per l’annullamento della decisione del Comune (previa concessione di misura cautelare), ente che a sua volta ha deciso di resistere in giudizio affidando il relativo incarico legale all’avvocato Maristella Paolì dell’Avvocatura comunale e all’avvocato Gennaro Terracciano. [Continua in basso]
In particolare, la Ligeam ha chiesto al Tar l’annullamento: della determina dirigenziale del Comune di Vibo Valentia (settore 5) n. 1947 del 28 ottobre scorso, con cui è stata dichiarata la risoluzione dei contratti n. 85 del 28 aprile 2006 e del 12 aprile 2019 stipulati con la Ligeam s.r.l.; quindi l’annullamento del verbale di consegna degli impianti al nuovo operatore economico; l’annullamento di ogni atto presupposto, tra cui determinazione n. 1400 del 4 agosto 2022 di adesione alla convenzione Consip per l’affidamento del servizio a un nuovo operatore, nonché provvedimenti collegati e conseguenti tra cui la nota dello stesso Comune del 2 novembre scorso e la determinazione del 18 novembre, di applicazione della “penale” quantificata in euro 2.652.089,75 euro.
La decisione del Comune di Vibo di arrivare alla risoluzione dei contratti con la Ligeam srl nasce da un’interdittiva. La società dell’imprenditore Michele Lico il 27 febbraio 2020 ha infatti ricevuto dalla Prefettura di Roma la misura dell’interdittiva antimafia, percui il Comune ha proceduto con apposita determina dirigenziale sia alla risoluzione del contratto d’appalto e sia ad applicare una penale a titolo di liquidazione del danno come da apposita clausola del contratto. Posto che l’appalto in questione ammontava a ben 26 milioni e mezzo di euro, applicando una penale del 10% “Palazzo Luigi Razza” si è arrivati alla cifra di due milioni e 600mila euro chiesti alla Ligeam.
Nel frattempo, con altre due distinte determine, il Comune di Vibo ha provveduto a liquidare alla ditta Ligeam srl, la somma complessiva di 20.741,00 euro per l’adeguamento del canone relativo al III° trimestre 2022 e di 292.064,06 euro al lordo dell’Iva, relativa alla fattura del 30 settembre 2022. In tale ultimo caso si tratta della “Realizzazione di interventi di efficienza energetica, ampliamento ed adeguamento normativo sugli impianti comunali e la gestione del servizio d’illuminazione pubblica con l’opzione del finanziamento tramite terzi” relativo al trimestre luglio-settembre 2022 avendo la stessa ditta effettuato, per il periodo 1 luglio 2022-30 settembre 2022 la gestione del servizio a Vibo, Piscopio, Longobardi e Vibo Marina. Con altra determina, la dirigente Adriana Teti ha poi registrato a favore della ditta Ligeam srl, con sede nella zona industriale di Maierato della somma complessiva di 521.673,30 euro, relativa al canone di ottobre 2022 (giorni 28) nonché l’adeguamento degli stessi canoni, relativi alle annualità 2021-2022, per variazione prezzi e per i lavori di realizzazione di interventi di efficienza energetica. Da ricordare che nell’ottobre del 2019, la Guardia di finanza di Vibo Valentia – su delega del pm della Dda di Catanzaro, Antonio De Bernardo – nell’ambito di un’inchiesta antimafia sul Comune di Vibo Valentia ha acquisito una mole enorme di documenti e fra questi anche tutta la documentazione amministrativa e contabile inerente la gestione della pubblica illuminazione affidata dal Comune alla ditta Ligeam.
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