Il sindaco di Arena (Pd) si autosospende dal partito a poche ore dal sostegno pro Mangialavori
Antonino Schinella motiva la scelta con la mancata discussione del tema del garantismo nel suo partito
Non resta senza conseguenze politiche quanto sottolineato in solitudine dalla nostra testata nella giornata di domenica e cioè che al documento di sostegno per Giuseppe Mangialavori sottosegretario (inviato ai giornali dalla mail della giunta del Comune di Vibo, circostanza che si commenta da sola) ha aderito – accanto ai sindaci del Vibonese vicini a Forza Italia – anche il sindaco di Arena, Antonino Schinella, esponente del Pd e candidato nel 2018 alla presidenza della Provincia di Vibo con il centrosinistra ed in contrapposizione a Salvatore Solano sostenuto e voluto invece all’epoca proprio da Mangialavori e da Forza Italia. Antonino Schinella aveva poi postato sulla propria bacheca facebook un intervento a “giustificazione” di tale presa di posizione in favore di Mangialavori in cui riproponeva temi legati al garantismo che però con la vicenda specifica del deputato di Forza Italia – a nostro avviso – nulla c’entrano con il garantismo. [Continua in basso]
La presa di posizione di Antonino Schinella ed il documento dei sindaci a sostegno di Giuseppe Mangialavori sottosegretario erano stati nella giornata di ieri –lunedì – anche al centro di un commento del segretario provinciale del Pd Giovanni Di Bartolo inviato alla nostra testata. Eccolo: “Le dichiarazioni apparse sulla stampa riguardano una vicenda tutta interna alle forze politiche del centrodestra per i ruoli di governo. Il destino politico individuale di Giuseppe Mangialavori – ha evidenziato il segretario del Pd Di Bartolo – interessa solo ai colonnelli di Forza Italia che vogliono sponsorizzarlo e agli alleati che tentano di sbarrargli la strada. Tafferugli per i sottosegretari nella coalizione di centrodestra e lotte di poltrone alle quali il Partito Democratico, in ogni sua articolazione, non è interessato”.Nulla di più nella nota di Di Bartolo in ordine al nome del sindaco Schinella (Pd) sul documento pro Mangialavori. Ora, quindi, arriva l’autosospensione dal partito dello stesso Schinella, deluso da un partito che non avrebbe aperto “una seria discussione sul garantismo”.
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