Dieta e polemiche, Sel smorza i toni e invita a rivedere le priorità
È una questione di priorità. «Ben venga il consiglio comunale aperto sulla dieta mediterranea, ma se ne convochino altrettanti sulle tragicità che affliggono la città».

Riconosce l’importanza dell’argomento ma, al tempo stesso, invita l’Amministrazione a mettere in agenda con la stessa urgenza anche altre questioni ritenute di primaria importanza: dall’acqua alla salute pubblica fino alla lotta contro le disuguaglianze. È questa la posizione di Sinistra ecologia e libertà, espressa dal segretario cittadino Francesco Pacilé, che interviene smorzare i toni di una polemica che ha visto maggioranza e opposizione accapigliarsi a più riprese nelle ultime ore.
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È giusto, per Sel, «tutelare la dieta mediterranea, argomento meritevole di discussione visto che gli studi scientifici ne localizzano la nascita nel comprensorio vibonese», ma è altrettanto doveroso, in un momento «tragico e drammatico come il nostro», riservare pari dignità a quegli aspetti «vitali ed indispensabili per la comunità». Su tutti la «fantomatica potabilità dell’acqua (le analisi in autotutela erano state promesse nei primi 100 giorni di governo), e i rapporti del Comune con la Sorical. Penso poi – aggiunge Pacilè – alla “questione tumori” nella frazione di Triparni, dove su una popolazione di circa 500 abitanti almeno 80 sono affetti di patologie oncologiche. Mi viene in mente – insiste ancora – l’innumerevole presenza di antenne di telefonia mobile nel perimetro cittadino, e la possibile adozione del “Regolamento Gambardella” per limitarne l’installazione».
Sono solo alcuni degli argomenti più pressanti sui quali, unitamente «all’adozione della Carta di Pisa – Avviso pubblico contro le mafie, al contrasto della migrazione giovanile “forzata” e alla lotta alla povertà», sarebbe il caso di «organizzare una discussione più ampia». L’auspicio di Pacilè è dunque quello che «l’assise cittadina torni ad essere il luogo della politica, nel quale si affrontano i problemi concreti dei cittadini, che sono anche la dieta mediterranea, ma soprattutto le problematicità quotidiane nelle quali i vibonesi incorrono da parecchi anni».