Elezioni politiche 2022: “Noi Moderati” riunisce a Vibo candidati, quadri e dirigenti
Intervento da remoto di Maurizio Lupi, le conclusioni affidate al senatore Gaetano Quagliariello
“Noi Moderati” in Calabria (la coalizione di centrodestra che raggruppa “Italia al Centro – Toti”, “Noi con l’Italia – Lupi”, “Coraggio Italia – Brugnaro” e Udc), si prepara alla volata finale in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Ed ha radunato all’Hotel 501 di Vibo Valentia candidati, quadri e dirigenti regionali dei partiti che compongono lo schieramento «per una manifestazione – come ha evidenziato il moderatore della serata, Giuseppe Scianò – dalla doppia anima: un momento di arrivo della campagna elettorale e un momento di partenza per la bagarre degli ultimi giorni». «Questa regione – ha sottolineato il senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di “Italia al Centro” traendo le conclusioni – sarà il potente motore della nostra forza politica. Qui esiste una delle migliori comunità del nostro partito. Il Reddito di Cittadinanza penalizza ancora di più il Mezzogiorno. Rivediamolo, ma con incentivi in favore dei giovani che vogliono restare in Calabria ed investire, utilizzando anche i tratti tipici e le tradizioni locali». Allargando l’orizzonte, Quagliariello ha ammonito: «Andiamo incontro a tempi difficili, soprattutto per via della guerra e fabbisogno energetico. Ecco perché il contributo più sostanziale sarà necessario fornirlo dopo il 25 settembre provando a fare in modo che gli errori del passato non ricadano sui cittadini. Saremo i custodi dei conti e i garanti della crescita».
Spingendosi oltre, il senatore ha fatto intendere di non volere più “no” immotivati. «Chi disse no al rigassificatore di Brindisi – ha tuonato – oggi dovrebbe chiedere scusa ai cittadini. Se le bollette lievitano è anche colpa loro». Poi lo spunto sulla sovranità, «che non è uno slogan vuoto e che in Italia va mantenuta, tutelata e, se possibile, rafforzata» e sul distacco tra politica e cittadini a causa del non funzionamento della rappresentanza delle parti e dei territori. «Dobbiamo pretendere di tornare ad avere cittadini che si candidano nei territori che conoscono e per i quali hanno lavorato», la ricetta proposta da Quagliariello. Che ha concluso, ribadendo più volte: «”Noi Moderati” è una startup nata per necessità ma che andrà avanti per virtù. Vinceremo le elezioni superando lo sbarramento del 3%. Tra qualche anno saremo in doppia cifra per dare spazio a chi è deluso da troppe cose. E sarà un risultato che serve alla Calabria». [Continua in basso]
Intervenendo in videoconferenza il presidente di “Noi con l’Italia”, Maurizio Lupi ha parlato di «sfida per il nostro Paese fondata sui nostri valori e sulla nostra tradizione di centrodestra. Siamo una grande forza, sicuramente non una sommatoria di voti, un’alternativa vera per i moderati e per il centro». Dal canto suo il coordinatore regionale di “Italia al Centro” Francesco De Nisi, riferendosi agli ultimi frenetici giorni di «una veloce campagna elettorale (quella vere comincia adesso)» ha esortato a veicolare il simbolo con «maggiore impegno nelle case, persona per persona, raggiungendole porta a porta». Guardando al futuro si è detto sicuro che «è stato gettato un seme per la costruzione di un unico partito del vero centro. “Noi Moderati” siamo con questo spirito». Per il già deputato Michele Ranieli, del coordinamento regionale di “Noi con l’Italia, «il Paese ha bisogno di un partito come il nostro. Dobbiamo essere garanti della Meloni, in modo che si comporti per quello che dichiara. Non siamo un cartello elettorale, puntiamo a diventare un partito unico di centro, quello dei moderati, per dare credibilità al centrodestra».
Di «Calabria terra bella e poco sfruttata anche per responsabilità politica e per l’inquietante presenza della criminalità organizzata» ha parlato invece, il senatore Francesco Bevilacqua, capolista al Senato nel plurinominale. Bevilacqua ha insistito sul rilancio commerciale del porto di Gioia Tauro, gli scambi culturali con Medio Oriente e Africa, non per omologarli ma evidenziarne le differenze con il supporto delle Università. «Farei della Calabria un cantiere archeologico per visitare chiese, castelli, siti culturali e naturali, magari recuperando anche i vecchi mestieri – ha concluso-. Un progetto che esalti il bello della regione, valorizzandone borghi e popolazioni».
Nino Foti, invece, capolista nel plurinominale alla Camera ha posto l’accento su di un «gara interessante che ci ha consentito di toccare ulteriormente con mano i disagi della gente incontrando tutte le categorie produttive. La Calabria ha una capacità di resistenza superiore di cui non bisogna approfittare. Per essere partito del futuro, il nostro compito continuerà anche dopo le elezioni».
Per Serena Anghelone, invece, candidata alla Camera, si è trattato di una «campagna elettorale breve ma intensa fondata sul dire e sull’ascolto dei giovani per arrivare a proposte e soluzioni concrete. Servono competenza e lungimiranza per progetti a medio e lungo termine per il Paese. Aspiriamo ad essere la vera novità elettorale». La candidata al Senato Adelina Nesci, infine, ha ricordato che «la Calabria ha fortemente bisogno di una lista moderata e del connubio tra politica e imprenditori per svoltare definitivamente da un impasse che la attanaglia da anni, travolgendo vecchie e nuove generazioni».
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