giovedì,Dicembre 26 2024

“Premio Filangieri”, il riconoscimento conferito a Gianni Pittella

Discorso appassionato quello dell'europarlamentare lucano sulle necessità di un Sud che "deve unirsi per sfruttare meglio le risorse". Nel mirino il “patto di stupidità” e le misure di austerity, ma anche le politiche adottate dagli altri paesi contro i migranti.

“Premio Filangieri”, il riconoscimento conferito a Gianni Pittella

Il Premio Filangieri è stato consegnato all’europarlamentare Gianni Pittella, proprio questa mattina nell’aula magna dell’omonimo convitto. Il dirigente Alberto Capria, ha introdotto il discorso dell’ospite, che ha parlato di un’Europa che deve essere unita, sotto tutti i fronti. Così come unito deve essere il Meridione.

Parole dure contro il patto di stabilità, definito «patto di stupidità» così come contro «le politiche di austerità, principali cause della disoccupazione. Numeri fermi, che non cambiano mai. Non basta accentuare la flessibilità, si rischia di uccidere lo sviluppo. Occorre piuttosto una modifica del patto di stabilità», ha affermato.

E poi tutto il Mezzogiorno, che «per sfruttare le risorse ha bisogno di coalizzarsi, di fare progetti comuni, non ragionando dal punto individualmente. Grandi iniziative multiregionali, dense di senso civico, che potrebbero essere un ottimo lasciapassare a Bruxelles».

Pittella ha invitato per il 31 maggio i governatori delle Regioni del Sud proprio lì, dove «l’Europa deve ritrovare la sua anima, altrimenti diventa un “accrocchio” di stati che vanno a convenienza». Basti pensare ai metodi adottati dalle altre nazioni per gestire l’emergenza immigrazione, che il parlamentare ha condannato. Polonia, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca e Slovenia; il presidente di quest’ultima «non si sa a quale socialismo dice di appartenere. Possibile che l’Europa, 550 milioni di abitanti, non riesca ad accogliere un milione di migranti?», ha detto Pittella.

A cambiare le cose «possiamo essere solo noi, anche per quanto riguarda la piaga mafiosa che affligge la Regione, nient’altro che delinquenti che hanno ucciso il passato e il presente di questo territorio, ma agendo uniti si può tutto».

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