Lo Gatto (Azione): «Nel Vibonese contro chi ha devastato la nostra terra»
Ampia riflessione del responsabile organizzativo provinciale del partito: «Una classe dirigente non deve specializzarsi in aperitivi e cene, ma leggere di filosofia e storia, assumere responsabilità e trasparenza, abiurare le false promesse»
«In qualità di responsabile organizzativo di Azione per la provincia di Vibo Valentia, avverto la necessità di una riflessione sulle ultime vicende politiche. In una parte del campo i soliti sbandieratori promettono azzeramenti di tasse, bonus di ogni tipo e piantumazione di alberi, come se i soldi per realizzarli crescessero proprio su quelle piante. Nell’altra, in cui i giocatori sono abituati a sport completamente differenti, ci si unisce al solo scopo di far la guerra senza badare ai cadaveri che rimangono sul terreno, di solito appartenenti proprio a quelle classi sociali che dal pulpito si dice di voler tutelare. Il tutto con la complicità di una norma elettorale degna della peggior politica». Lo afferma Pierluigi Lo Gatto, responsabile organizzativo provinciale di Azione Vibo Valentia. «Di certo – aggiunge – i nostri padri costituenti (molti dei quali, guarda caso, facenti parte del Partito d’Azione fondato nel 1942), circondati ancora dalle macerie provocate da sovranismi e populismi, non appartenevano né ad un campo né all’altro, ma avevano la consapevolezza e la lungimiranza di chi opera secondo etica e visione. L’insegnamento dei nostri illustri antenati ha ancor più valenza in questi giorni, in una fase in cui si delineano alleanze sulla scorta spesso di convenienze e non su progetti, matrici ed ideologie comuni. Un momento decisivo in cui vanno messe in campo le forze migliori del Paese, quelle che, supportate da valori che conserviamo nel nostro Dna, potranno farci uscire da una tempesta perfetta. Oggi si avverte davvero la fame di competenza, visione e coerenza. È per questo che Azione si sta radicando così in fretta nel territorio di Vibo Valentia, raccogliendo consensi fra coloro oramai disgustati da una modalità di gestione che ha devastato la nostra terra». [Continua in basso]
Valori repubblicani e democratici
Detto questo, Lo Gatto fa presente che «Azione getta profonde fondamenta nella roccia dei valori repubblicani e democratici, così cari a Giuseppe Mazzini. Erge le sue mura sugli ideali liberali, popolari e progressisti che si ritrovano in Kant, Popper e don Sturzo. Affonda le sue travi sui princìpi del liberalismo sociale di Rosselli e Gobetti. Prende il nome da un partito, quello d’Azione, che riuniva menti illuminate come Piero Calamandrei e Altiero Spinelli. Ecco qual è l’anima, anzi le anime, di Azione: il comune sentire di socialdemocratici, liberali europei e popolari europei, uomini e donne consapevoli che è necessario contemperare la libertà individuale con quella collettiva, il bene soggettivo con quello comune. Non, quindi, un’unione a qualunque costo, pur di accaparrarsi la poltrona, ma un disegno condiviso con riferimenti ben definiti e paletti ben piantati. Gli stessi che, purtroppo, sono stati divelti da Letta pensando che Calenda appartenesse ai soliti voltagabbana di palazzo».
«Abiurare le false promesse»
Azione pone – spiega sempre l’interessato – «la cultura, l’etica e la competenza alla base di una società democratica: una classe dirigente non deve specializzarsi in aperitivi e cene, ma leggere di filosofia e storia, assumere responsabilità e trasparenza, abiurare le false promesse ed esprimere con dati di fatto la situazione reale. Ogni traguardo prevede dei sacrifici, ed è compito della politica operare delle scelte, ma anche spiegare con onestà ciò che esse comportano. Ecco la vera etica, che coincide con la verità: senza di essa, siamo solo preda di slogan e invettive, ostaggio di becere promesse e difesa del proprio orticello con la scusa di proteggere l’italica identità, vittime di chi sa solo distruggere ma non conosce il modo di costruire. Azione – sottolinea ancora Lo Gatto – intende riavvicinare i cittadini, ormai sfiduciati e rassegnati, alla res publica, all’amore per ciò che li circonda, alla partecipazione diretta ed attenta alle vicende amministrative e sociali. Questo deve essere un dovere morale e civico. Per realizzare questo c’è bisogno di sviluppare la consapevolezza e lo spirito critico, spiegare sin dalle scuole che la democrazia va di pari passo con la conoscenza e che una comunità si regge anche sugli obblighi, e non solo sui diritti».
«Europa più unita, con visione e progetti comuni»
La politica, insomma, a dire dell’esponente di Azione, «deve tornare ad esser considerata Arte Regia, propria delle persone perbene e capaci, eticamente formate, appassionate e non esclusivamente alla ricerca di consenso. La politica, quella vera, ha il compito di cambiare il mondo, non di sopravvivere. La stessa politica che deve caratterizzare un’Europa più unita, con visione e progetti comuni, con uno spirito di collaborazione indispensabile per resistere alle nuove autocrazie. Siamo un Paese pieno di sane energie, di eccellenze di menti e cuori, eppure migliaia di nostri figli ogni anno sono costretti a partire e, quando rimangono, sono colpevolmente sottopagati. Siamo il paese più ignorante d’Europa, in cui il 50% (70% al Sud) non legge neanche un libro all’anno. Siamo un paese devastato dall’odio e dalla mediocrità, che si insinuano striscianti nei posti di potere. Se non restituiamo alla politica il suo supremo compito – conclude Lo Gatto -, scegliendo con estrema cura i nostri rappresentanti, la Calabria assaggerà le stesse ceneri di Troia. Se non rifondiamo la nostra società su una robusta etica, l’Italia stessa perirà tra inutili lamenti e beffardi sorrisi televisivi».