Tansi avverte: «Il Vibonese sta messo peggio che nel 2006». E minaccia le dimissioni – VIDEO
Parole forti quelle del dirigente della Protezione civile calabrese, ieri a Vibo per un convegno sul dissesto idrogeologico. «Se la città non è collassata è solo grazie ai tunnel borbonici» ha detto.
«Sono stati spesi un sacco di soldi, ma sono stati spesi malissimo. Il territorio vibonese si trova peggio del 2006. Se dovesse ricapitare un evento del genere non i rischiano 3 morti, ma 30». Parole forti quelle di Carlo Tansi, presente a Palazzo Santa Chiara questo pomeriggio in occasione del convegno “Il dissesto idrogeologico nella Provincia di Vibo Valentia”, promosso dal consigliere regionale Vincenzo Pasqua.
E non sono stato affatto le sue uniche parole dure. Il suo è stato l’ultimo intervento, dopo quello di Domenico Pallaria, dirigente generale del dipartimento Ambiente, Infrastrutture, Lavori pubblici e trasporti, Salvatore Siviglia, segretario generale Autorità di bacino Regione Calabria, e Carmelo Gallo, soggetto attuatore per il commissario straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Calabria. Prima delle conclusioni dell’assessore all’Ambiente e territorio della Regione Calabria, Antonella Rizzo, il geologo e massimo dirigente della Protezione civile si è lasciato andare a diverse considerazioni, finendo con una frase piuttosto chiara.
«Non prendiamoci in giro, sono convinto che serva una sempre più corretta gestione del territorio. In passato sono stati assegnati fondi in base al colore politico. Non bisognerà guardare in faccia nessuno, altrimenti sono pronto a rassegnare le dimissioni», ha detto il capo della Prociv calabrese al termine del suo intervento, dove ha dimostrato di conosce molto bene il territorio. Conosce bene anche l’area delle Marinate, «con un pericolo che arriva dalla collina e uno che viene dal mare, che genera l’erosione costiera», e quella della voragine, dove sono uscite allo scoperto ulteriori criticità.
«Se Vibo Valentia non è ancora collassata è solo grazie ai cunicoli costruiti dai Borboni che portavano l’acqua verso il mare. Decenni di interventi sconsiderati hanno provocato problematiche di diverso genere. Fra questi lo sprofondamento avvenuto a via Parisi, dove i cunicoli sotterranei sono stati perforati per consentire il deflusso della fognatura», ha aggiunto. Nel suo discorso ha evidenziato gli sperperi del sistema, non prima di aver specificato le mansioni della Protezione civile, «alla quale spetta la gestione dell’emergenza, non la programmazione degli interventi. Pertanto non è più possibile tollerare inutili spese come 290 mila euro in cancelleria, oppure ingenti pagamenti a liberi professionisti e ditte private, o ancora che si paghino strane fatture relative ai viaggi in elicottero, pagate due volte».
Senza peli sulla lingua ha espresso molto chiaramente le condizioni del Vibonese, davanti alle quali non si può e non si deve restare indifferenti. Soprattutto quella platea composta da numerosi rappresentanti istituzionali, con in prima fila il sindaco Elio Costa, che ancora una volta ha esposto le sue preoccupazioni legate alla sicurezza dei cittadini.