Riforma costituzionale, il dibattito è aperto
Quattro giovani, tutti accomunati dalla passione politica, sono stati i relatori dell’incontro-dibattito sul Ddl Boschi, fulcro del referendum di ottobre. Cutrullà e Iannello per il “si”, Pacilè e Tucci per il “no”, hanno analizzato gli aspetti giuridici e politici della riforma costituzionale.
La modifica del Titolo V della Costituzione, il nuovo Senato, il nuovo sistema referendario, l’abolizione del Cnel: sono queste alcune delle modifiche previste dal Ddl Boschi. Saranno gli italiani a decidere durante la tornata referendaria d’autunno. Nonostante manchino ancora alcuni mesi, a Vibo Valentia c’è già chi ha preso una posizione, in maniera decisa.
C’è chi propende per il “no”, come Danilo Tucci, laureando in scienze dell’amministrazione, e Francesco Pacilè, laureando in giurisprudenza, e chi invece pensa convintamente al “si”, come Giuseppe Cutrullà, consigliere comunale a Palazzo Razza e laureando in giurisprudenza, e Francesco Iannello, dottore in scienze politiche.
Perché loro quattro? Sono i quattro relatori del dibattito organizzato al Sistema bibliotecario vibonese, che hanno dato vita ad un’importante iniziativa, ovvero un faccia a faccia dal carattere politico e tecnico tra chi è favorevole e chi non lo è affatto. È successo ieri pomeriggio, con un pubblico che si è dimostrato curioso di apprendere nel dettaglio le novità proposte dalla riforma costituzionale.
Promotori di questo incontro sono stati proprio i quattro giovani, impegnati attivamente in politica. Arbitro della partita, per dirla calcisticamente, il giornalista Pietro Comito, che, prima di lasciare il testimone al collega Federico Calandra, ha introdotto e moderato il dibattito. In platea tanti cittadini, ma anche diversi volti noti. Nelle retrovie, infatti, erano presenti diversi esponenti del Pd cittadino; di simboli di partito, però, neanche l’ombra, e probabilmente è stato anche meglio così.
I relatori si sono divisi in coppie, per preferenza. Comito ha impostato il dibattito su due fronti: l’aspetto giuridico della riforma, analizzato da Pacilè e Iannello, e l’aspetto politico, analizzato da Tucci e Cutrullà. I quattro relatori hanno esternato i loro pensieri, la loro preferenza, incalzati dal moderatore; tutti e quattro, però, non hanno avuto difficoltà nell’esprimere le loro opinioni, anche perché erano decisamente preparati sia per quanto riguarda la storia della Repubblica, sia per le analisi tecniche effettuate.
Insomma, hanno studiato. Diverse fiammate di passione, ma tuttavia si è seguito un ordine ben preciso, con degli interventi scanditi dal tempo proprio per evitare eventuali sovrapposizioni. Non è stato il primo incontro e non sarà l’ultimo, perché la strada fino all’autunno è ancora lunga.