Contro l’Europa dei muri e del filo spinato
Su proposta del Movimento federalista europeo, il consigliere comunale Antonio Lo Schiavo ha presentato un ordine del giorno “contro il ritorno dell’Europa delle frontiere”. Questo pomeriggio l’incontro a Palazzo Razza, aperto dal giovane segretario Caterina Nardo.
Appuntamento a Palazzo Razza per il Movimento federalista europeo, supportato dal consigliere comunale Antonio Lo Schiavo. Un tema delicato, quello dei flussi migratori, che, a parere dei promotori, va affrontato anche a Vibo Valentia.
Proprio per questo Lo Schiavo ha presentato un ordine del giorno per esprimere pieno appoggio a tutte le iniziative del Governo e della Commissione europea, volte a ripristinare il pieno rispetto dei trattati, come Schengen.
No, dunque, all’Europa dei muri, «come quelli in Austria, Ungheria e Polonia, che rischiano di compromettere anni di integrazione», ha detto Caterina Nardo, giovane segretario dell’Mfe. Una «violazione dei diritti dell’uomo, una mancanza di rispetto e di umana dignità», ha insistito.
Il motivo di tale mozione ha lo scopo di «sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema per evitare di alimentare nazionalismi vari e sentimenti legati alla destra più estrema», che nel resto d’Europa stanno avanzando, basti pensare a quel che sta avvenendo nella vicina Austria. «L’Europa è Unione, e bisogna agire come tale. Bisogna affrontare il problema come un problema d’Unione – ha proseguito la giovane -. Il problema è sia di carattere sociale, perché limita la libera circolazione all’interno degli stati membri, sia economico, visto che l’economia di un paese è strettamente legata a quella degli altri».
Una delle soluzioni, per l’Mfe, è l’istituzione di una polizia di frontiera gestita, ma serve istituire una reale politica comune, legata da visioni parallele. Antonio Lo schiavo ha preso la parola, mostrando particolare orgoglio per questi ragazzi del movimento, che «immettono energia nella città, grazie a delle discussioni di qualità lontane dalle polemiche da bar». Si è definito «l’esecutore materiale di questa iniziativa, partita da giovani che non sono nient’altro che “l’altra Vibo” che tutti invocano. Porterò in consiglio questa battaglia di civiltà e progresso, di rispetto per la civiltà. C’è chi gioca con la paura del diverso, ma noi non vogliamo giocare; serve equità e solidarietà, non servono muri», ha concluso.