Tropea e soste “salate”, l’affondo della Cgil calabrese: «Si selezionano i turisti in base al reddito?»
Duro intervento del segretario regionale della Filcams Giovanni Valentino che, dopo la contestata decisione del sindaco Macrì di alzare il prezzo sino a 3 euro all'ora, tira in ballo l'assessore regionale Orsomarso: «Di questo passo ogni Comune calabrese a vocazione turistica potrebbe iniziare ad alzare le tasse per i servizi o addirittura instaurare nuovi balzelli»
«La Calabria straordinaria è quella che esclude i calabresi dalla propria terra? Che chiude le porte, che seleziona i turisti in base al reddito? Perché ci pare davvero paradossale che dopo anni di proclami e marketing, ci vediamo costretti a discutere sulla decisione dell’amministrazione comunale di Tropea di pagare 3 euro all’ora un parcheggio, in piena stagione turistica e in una delle tante località favolose e riconosciute della Calabria. Una tassa salata che è destinata innanzitutto ai calabresi, perché se l’idea “straordinaria” dell’assessore Orsomarso funzionasse, a Tropea i facoltosi turisti arriverebbero direttamente con il jet privato, senza polemiche e con buona pace del popolo calabrese che certo non ha un reddito così alto per poter fruire di tali (dis)servizi». È davvero durissimo il commento del segretario regionale della Filcams Cgil Giuseppe Valentino in merito alla tariffa (unica al momento in Calabria) dei parcheggi sul lungomare di Tropea dove nei pressi dell’Isola e del Rocca Nettuno arriva sino a ben tre euro all’ora, così come deciso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Macrì (Forza Italia). [Continua in basso]
«L’assessore – prosegue il sindacalista – che ha in mano due deleghe come Turismo e Mobilità, non riesce evidentemente a mettere insieme le due cose, perché altrimenti avrebbe lavorato per evitare che certe scelte, legittime ma strampalate, da parte di alcune amministrazioni comunali possano influire negativamente sull’immagine della Calabria. Di questo passo, infatti, ogni Comune calabrese a vocazione turistica potrebbe iniziare ad alzare le tasse per i servizi o addirittura ad instaurare nuovi balzelli (chi siete, da dove venite, cosa portate, dove andate: un fiorino…) creando così una sorta di ritorno al medioevo e ai feudi. Non è stato possibile, ci chiediamo, in questi anni immaginare un piano di mobilità che risolvesse un problema vero e reale che il sindaco di Tropea pone, quello cioè di disincentivare l’uso dei mezzi privati per favorire quelli pubblici. Il problema – rimarca il segretari di categoria – è che i mezzi pubblici ed i sistemi di mobilità regionali in Calabria legati al Turismo sono inesistenti e dove ci sono si presentano inadeguati e costosi. Non era possibile lavorare ed investire risorse sul rafforzamento dei servizi offerti direttamente dalla Regione Calabria per raggiungere le svariate mete turistiche?».
La Filcams Cgil Calabria, confida il suo segretario regionale, «ha provato ad interloquire pubblicamente con l’assessore Orsomarso e diverse volte con il nuovo Dipartimento regionale al Turismo (presentato in pompa magna agli Stati Generali) per poi scoprire che la misura più importante che darà gli indirizzi e le linee guida, che distribuirà risorse e definirà la Calabria del futuro, il piano strategico del Turismo, è stato affidato ad una società esterna. L’unica cosa straordinaria che vediamo, purtroppo, in questa terra rispetto al passato è l’auto-promozione dell’assessore regionale al Turismo, lui sì che tra fiere, mostre, sfilate, ricchi premi e cotillon, sta vivendo un’esperienza straordinaria per la quale – chiude Giuseppe Valentino – noi calabresi paghiamo il conto e le spese, salate… come il mare».
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