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Tropea e parcheggi “salati”, il sindaco: «Il prossimo anno aumenteremo sino a 4 euro all’ora»

Il primo cittadino Giovanni Macrì difende le nuove tariffe di 3 euro per ogni ora di sosta e si affida al denaro per selezionare un turismo di “qualità”. Ecco tutte le contraddizioni di una “filosofia” perdente in partenza e che si scontra pure con la legge

Tropea e parcheggi “salati”, il sindaco: «Il prossimo anno aumenteremo sino a 4 euro all’ora»

Arriva a stretto “giro” la risposta del sindaco di Tropea Giovanni Macrì al consigliere di minoranza, Antonio Piserà, che aveva invocato a gran voce di rivedere la tariffa proibitiva (ed unica al momento in Calabria) dei parcheggi sul lungomare dove nei pressi dell’Isola e del Rocca Nettuno arriva sino a tre (leggasi 3) euro all’ora. La risposta del primo cittadino è affidata alle pagine di un quotidiano regionale e così viene spiegato l’aumento del prezzo dei parcheggi: «Non siamo in grado di accogliere tutti, la città è piccola – ha dichiarato il primo cittadino – e non possiamo sostenere i volumi di traffico a cui abbiamo assistito sino ad oggi, eccessivi rispetto a quelle che sono le nostre forze». Secondo il sindaco, dunque, siccome Tropea non riesce a sostenere determinati volumi di traffico, la soluzione è quella di scoraggiare chi vuol recarsi al mare proprio a Tropea innalzando a dismisura il prezzo per la sosta nei parcheggi sino a tre euro all’ora. L’idea – se l’italiano non è arabo – si commenta da sola, posto che in nessuna località al mondo si è mai pensato di praticare prezzi alle “stelle” con il fine di scoraggiare i potenziali visitatori di un luogo a farvi ingresso. [Continua in basso]

Affaccio Raf Vallone (foto tonicello.it)

Un’idea, peraltro (nel 2018 lo stesso sindaco aveva lanciato il proposito – poi bollato come “provocazione” dopo una “rivolta” generale, – dei tornelli a pagamento per affacciarsi dalla balconata del corso), che sottintende una “filosofia” pericolosa quanto discriminatoria: per accedere a luoghi pubblici e godere di spiaggia, mare e sole devi possedere un portafoglio ben sostanzioso. O essere un “maratoneta” in giovane età (per non rischiare un infarto sotto il Sole cocente) ed andare a piedi. I soldi, cioè, dovrebbero diventare il mezzo attraverso il quale selezionare la clientela ed avere un turismo di qualità. Teorie che lasciano il tempo che trovano alle quali sarebbe sin troppo facile ribattere ricordando che il denaro – spesso – è in mano anche in mano a chi i soldi non li lavora e di certo in qualsiasi località porta più turismo di qualità, ad esempio, un ricercatore universitario o un professore (magari squattrinati o non comunque Paperon de Paperoni) rispetto ad un trafficante di cocaina con valigie di euro da spendere. Ma per chi avesse dubbi che sia proprio questa l’idea del primo cittadino, basta ascoltarlo oltre: «Dobbiamo capire che la nostra non è una città per tutti – ha affermato Macrì – ma punta su un determinato tipo di turismo, quindi queste decisioni sono necessarie».

Giovanni Macrì (Fi)
Il sindaco Giovanni Macrì (Fi)

Ed ancora: «L’aumento – ha dichiarato il sindaco di Tropea – è stato deciso dopo una serie di valutazioni che ci hanno portato in questa direzione perché abbiamo constatato che c’è una domanda eccessiva rispetto a quello che noi riusciamo ad offrire, soprattutto per quel che riguarda il mare. Stiamo cercando di creare delle situazioni compatibili con quella che è la superficie cittadina e le capacità di accoglienza che abbiamo. Cerchiamo di disincentivare la corsa a mare con la macchina, chi vuole può venire a piedi». Anche qui conviene soffermarsi sulle dichiarazioni del primo cittadino. Ci pare di capire – se anche qui l’italiano non è arabo – che siccome c’è tanta gente che vuole andare a mare a Tropea, allora bisogna incidere su tali propositi scoraggiando i più attraverso l’aumento del prezzo dei parcheggi. Teorie, pure in questo caso, che ci sembra si commentino da sole e fanno a “pugni” pure con la logica, perché se il problema è che a Tropea ci sono troppi posti auto rispetto alla spiaggia disponibilesecondo le valutazioni del sindaco – allora basterebbe eliminare un bel numero di parcheggi e tutto verrebbe risolto. Invece no: i parcheggi vengono mantenuti negli spazi già esistenti, ma viene semplicemente innalzato il prezzo a dismisura, non accorgendosi che una volta riempiti – a 3 euro all’ora o ad 1,50 all’ora – si avrà in spiaggia sempre lo stesso numero di persone con servizi che il Comune, per bocca dello stesso primo cittadino, non riesce ad offrire. [Continua in basso]

Giovanni Macrì non si ferma però qui e dichiara che tale provvedimento (parcheggi a 3 euro all’ora) nasce anche per tutelare l’ambiente ed avere meno traffico. Traduzione (ed anche qui il tutto si commenta da solo): il traffico in quel di Tropea lo si vuole eliminare non incentivando il trasporto pubblico urbano (bus e navette), ma scoraggiando i potenziali visitatori a venire in auto perché poi devono sborsare tre euro all’ora per i parcheggi. Ancor più chiaro il sindaco nei passaggi successivi: «Anticipo che il prossimo anno abbiamo l’intenzione di aumentare ancora di più la tariffa ed arriveremo anche a quattro euro all’ora, perché il nostro obiettivo è realizzare un’area pedonale pedonalizzando, appunto, tutto il litorale». Anche qui occorre prendere atto che Tropea diventa così l’unica località al mondo che per realizzare isole pedonali non si limita semplicemente a vietare il traffico in determinate zone, bensì ad aumentare i parcheggi sino a 4 euro all’ora. Infine la percezione che il primo cittadino ha avuto rispetto al suo provvedimento (l’aumento dei parcheggi sino a 3 euro all’ora) che – lo ribadiamo – non era stato previsto in nessun punto del suo programma elettorale presentato ai cittadini nel 2018 al momento del voto.«Le lamentele riguardano pochi tropeani. I turisti, invece – ha affermato Macrì – vengono e pagano senza difficoltà. Noi sappiamo quello che facciamo».

Niente critiche all’operato dell’amministrazione comunale, insomma (e non è una novità in quel di Tropea perché “loro sanno quello che fanno” e tutte le altre opinioni, secondo gli amministratori, valgono poco), ma due cose ci pare necessario osservare. Se anche le lamentele per il provvedimento riguardassero solo “pochi tropeani” – come dichiara il sindaco – inutile ricordare che pure loro hanno diritto di esprimersi e, possibilmente, di essere ascoltati (al momento, fra l’altro, non è previsto nessun abbonamento per loro). Per quel che concerne invece la percezione che noi come testata giornalistica abbiamo registrato rispetto al provvedimento (parcheggio sino a tre euro all’ora), la stessa è quella di una disapprovazione generale dal Nord al Sud Italia. Oltre 800 commenti solo su Facebook sulla nostra testata e tanti messaggi in posta ricevuti da ogni parte d’Italia, tutti (al 90%) a far notare che simili tariffe (3 euro all’ora per posti incustoditi ed al Sole) non esistono neanche a Roma e Firenze e neppure nella gettonatissima Isola d’Elba. E neanche a Montecarlo dove un parcheggio costa 1,50 e la prima ora è gratis ed a Taormina o Mondello dove con 5 euro si può avere un parcheggio coperto per tutta la giornata e custodito. [Continua in basso]

Ma, al di là delle opinioni e delle teorie o “studi” circa la selezione del turismo attraverso l’aumento dei prezzi, c’è un argomento che potrebbe tagliare la testa al toro rispetto ad ogni discussione: il rispetto della legge. Già, la legge. Perché se il sindaco Macrì ricorda che a 500 metri dall’Isola – in zona Annunziata – si può trovare parcheggio ad 1,50 all’ora, ci pare che quasi tutti si siano dimenticati di un piccolo particolare: le strisce blu – ovunque siano collocate (e stesso discorso vale per Vibo Valentia) – sono illegittime (come le relative multe) se negli immediati paraggi non vengono garantiti adeguati spazi (in quantitativo non inferiore a quelli a pagamento) delimitati dalle strisce bianche. E non ci pare – girando per Tropea come per Vibo Valentia – che i parcheggi delimitati con le strisce bianche abbondino. Secondo aspetto importante (e Macrì che è un avvocato dovrebbe saperlo): se lo scopo dell’aumento del prezzo dei parcheggi (sino a 3 euro ed a 4 euro all’ora il prossimo anno) è quello di disincentivare l’uso dell’auto e “selezionare” così i turisti, l’obiettivo è già fallito in partenza.

Cosa dicono infatti le sentenze in materia ed il Ministero dei Trasporti? Che il mancato rinnovo del grattino per i parcheggi sulle strisce blu non integra un illecito sanzionabile: il Codice della Strada, infatti, prevede soltanto che il ticket debba essere acquistato ed esposto in maniera visibile, ma non si pronuncia affatto sulla possibilità che, una volta scaduto, non sia stato rinnovato. Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, dal canto suo, ha precisato che “in materia di sosta, gli unici obblighi previsti dal Codice sono quelli indicati dall’articolo 157, comma 6, e precisamente l’obbligo di segnalare in modo chiaramente visibile l’orario di inizio della sosta, qualora questa sia permessa per un tempo limitato, e l’obbligo di mettere in funzione il dispositivo di controllo della durata della sosta, ove questo esista; la violazione di tali obblighi comporta la sanzione prevista dal medesimo articolo 157, comma 8, del Codice medesimo”.

I competenti uffici del Ministero hanno, dunque, ritenuto che il pagamento in misura insufficiente, in aree ove la sosta è consentita a tempo indeterminato e subordinata al pagamento di una somma, configura unicamente un’inadempienza contrattuale, ma non una sanzione amministrativa e quindi i Comuni non possono elevare multe per chi paga solo la prima ora di parcheggio ma non tutte le altre. E sempre che, lo ripetiamo, nelle immediate vicinanze il Comune abbia garantito un numero adeguato di parcheggi delimitati con le strisce bianche, altrimenti ogni multa presa sulle strisce blu è nulla a prescindere dalle ore di sosta.

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