Comune di Vibo, Luciano al sindaco: «Dopo tre anni si tenta solo di sopravvivere»
Il capogruppo di Azione non risparmia critiche al primo cittadino dopo il varo della nuova giunta: «Il proposito è quello di garantirsi una tenuta della propria maggioranza per una navigazione serena venendo meno al patto sancito con gli elettori»
«Nell’ufficializzare la nuova giunta, il sindaco tenta di giustificarsi agli occhi dei cittadini affermando di avere agito per il bene della città, finendo però per contraddirsi con quanto aveva dichiarato in precedenza e dunque confermando una difficoltà oggettiva a gestire l’attuale situazione».
È quanto dichiara il capogruppo di Azione al Comune di Vibo Valentia Stefano Luciano, secondo il quale «occorre sul punto rammentare che vengono rimossi tre assessori (compreso il vicesindaco Primerano) che a dire del primo cittadino avevano operato bene ed in modo produttivo, tanto da essere elogiati più volte pubblicamente. Ed allora, se questi assessori avevano operato davvero così bene, quali sono le ragioni della loro rimozione? Se l’obiettivo fosse stato il bene della città, allora non dovevano essere rimossi, anzi dovevano essere premiati con l’attribuzione di altre deleghe. Il bene della città – rimarca il capogruppo – è una cosa seria e non può essere utilizzato solo per giustificare manovre di palazzo, ma va perseguito in modo concreto, con azioni dirette a risolvere i problemi dei cittadini che invece si trovano a vivere in una città oggettivamente peggiorata tanto che gli attivi dirigenti di Azione dimostrano quotidianamente attraverso la stampa lo stato di degrado complessivo dei quartieri, delle frazioni; i problemi legati all’assenza dei servizi sociali, all’ambiente». [Continua in basso]
Non solo: a tutto ciò Stefano Luciano aggiunge «la bocciatura del Piano di riequilibrio finanziario a causa della quale il Comune si è avviato verso la strada del dissesto finanziario; solo un intervento del Governo centrale può salvarci. A quale bene della città il sindaco si riferisce? Quali sono i risultati oggettivi perseguiti tanto da fare pensare che il bene della città sia davvero un obiettivo di questa amministrazione? Occorre utilizzare il linguaggio della verità e dire che il sindaco, non è una persona libera e indipendente, capace di tutelare in pieno i reali interessi dei cittadini, ma, essendo peraltro priva di una forza politica autonoma, è in balia dei suoi sostenitori cioè di coloro i quali le hanno permesso di vincere le elezioni amministrative e che oggi rivendicano spazi di agibilità e spazi di gestione. È il caso – aggiunge Stefano Luciano – del gruppo di Pitaro a favore del quale il primo cittadino oggi cede la quota maggioritaria della gestione del Comune consentendo a quest’ultimo la nomina di ben 4 assessori con deleghe fondamentali per la vita amministrativa dell’Ente. E questo avviene indipendentemente da ogni valutazione di merito, in quanto, se così fosse stato, per le ragioni dette, il sindaco non avrebbe dovuto rimuovere i precedenti assessori che lei stessa considerava utili alla buona amministrazione. Fermo restando che i nuovi, ai quali vanno i migliori auguri, saranno valutati sulla base dei risultati che saranno in grado di perseguire».
Ancora una volta, dunque, secondo il capogruppo consiliare, «il proposito del sindaco è quello di garantirsi una tenuta della propria maggioranza per una navigazione serena venendo meno al patto sancito con gli elettori ai quali è stato sottoposto un programma rimasto solo su carta. La rivoluzione sociale, culturale ed economica che il sindaco aveva promesso in campagna elettorale, non si è verificata e dopo oramai tre anni, si tenta solo di sopravvivere senza alcun sussulto e senza alcuna prospettiva».
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