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Comune di Joppolo: la maggioranza risponde ai rilievi dell’ex sindaco Mazza e della minoranza

Invitati tutti i consiglieri di opposizione a ricontrollare le proprie posizioni di contribuenti al fine di evitare la decadenza dalla carica. Vicina la dichiarazione di dissesto finanziario. Sulla non conformità di spesa dei fondi vincolati, esposto alla Corte dei Conti, al prefetto, alla Procura ed alla Finanza

Comune di Joppolo: la maggioranza risponde ai rilievi dell’ex sindaco Mazza e della minoranza
Carmelo Mazza

«Sorpresi nel leggere quanto ha scritto l’ex sindaco di Joppolo, Carmelo Mazza, per autoesaltare l’attività amministrativa dell’indimenticabile scorso quinquennio? Stupiti, per il rilievo che ne hanno dato gli ex amministratori che hanno condiviso l’intervento dell’ex sindaco ed anche il triste viatico amministrativo? Sbalorditi per la condivisione dell’odierna minoranza? Nessuna meraviglia, ma tanta voglia di ridere se la situazione finanziaria che abbiamo ereditato non fosse drammatica. Potremmo chiuderla qui – afferma il gruppo di maggioranza del Comune di Joppolo – ma un’ulteriore chiarimento è necessario nei confronti dei cittadini, anche perché cotanto scritto degli ex amministratori è stato anche oggetto di un manifesto affisso nei luoghi pubblici. [Continua in basso]

Con riferimento alla mancata riscossione dei ruoli relativi ai tributi comunali a far data dall’anno 2017, l’ex sindaco di Joppolo, un piccolo comune di 1700 abitanti, immaginandosi primo cittadino di una metropoli e perciò impegnato nei massimi sistemi, vorrebbe veicolare una giustificazione banale, ovvero la sua ignoranza anche rispetto a questo problema. Perciò, assumendosi la responsabilità propria della funzione e con apprezzabile fair play, l’ex sindaco tenta di scaricare la responsabilità sul responsabile del procedimento e sul responsabile del servizio finanziario e non si domanda come mai non si sia accorto che per ben cinque anni non abbia ricevuto le relative fatture. E guarda caso, la stessa domanda non se la sono posta gli ex amministratori con lui solidali e i portabandiera della prima ed ultima ora, fra i quali anche quelli che anelavano il continuismo.

Con riferimento al piano di riequilibrio, approvato nell’anno 2019 dall’amministrazione Mazza, l’ex sindaco, il quale difende quella scelta, non ha voluto dire che quel piano non era più sostenibile già dopo pochi mesi dalla sua approvazione, perché nessuna delle misure che avrebbero dovuto supportarlo era stata attuata. Avveniva, insomma, in relazione al piano finanziario tutto il contrario di quanto nello stesso era stato stabilito. Infatti, non è stata attuata alcuna riduzione della spesa, si è proseguito nella mancata riscossione dei tributi, nessun immobile di proprietà comunale veniva venduto, nessun canone di fitto veniva riscosso e l’asserita locazione dell’Ostello della Gioventù è ancora in mano privata avendo l’ex sindaco e i suoi accoliti dato inizio alla causa per la restituzione dell’immobile dopo tre anni dalla nomina dell’avvocato che avrebbe dovuto curare gli interessi del Comune. L’ex sindaco afferma, anche, che il piano di riequilibrio poteva essere rimodulato ed è vero: avrebbe dovuto farlo la sua amministrazione che ha avuto anche il demerito di non onorarlo già subito dopo la sua approvazione e anche la responsabilità di incassare e spendere il fondo di rotazione che il Comune dovrà restituire allo Stato.

Ora non ci sono più le condizioni per la rimodulazione e quindi necessariamente il dissesto finanziario appare come una strada obbligata; dissesto finanziario che, per quanto ci riguarda, non dovrebbe comportare la lievitazione dei tributi o la riduzione dei servizi per la semplicissima ragione che per i primi l’amministrazione Mazza ha già applicato le aliquote e tariffe al massimo, mentre nel caso dei secondi sono già ridotti al lumicino anche in ragione dell’approvazione da parte dell’amministrazione Mazza del piano di riequilibrio.

Con riferimento all’impiego dei fondi vincolati, l’ex sindaco e i suoi sodali ammettono che l’utilizzazione di detti fondi è avvenuta non in conformità alla destinazione specifica degli stessi e quindi che le somme stanziate per la realizzazione di un’opera sarebbero state utilizzate per altro. Se così fosse, si tratterebbe comunque di una gestione non corretta di fondi pubblici a destinazione vincolata.
Considerato tutto questo, ci siamo impegnati nella ricostituzione delle somme che dovevano essere vincolate per poter saldare le spettanze alle imprese dei lavori ai torrenti, in modo da fare completare le opere e, nel contempo, stiamo procedendo con la ricognizione di altre eventuali somme che dovevano essere vincolate e non lo sono state.
Abbiamo, per tali ragioni, già presentato un esposto per quanto accaduto alla Procura della Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza, alla Procura della Repubblica ed al prefetto.

Vogliamo, inoltre, ricordare ai nostri detrattori che la Legge non consente agli amministratori di aumentarsi le indennità ma che ciò è avvenuto attraverso gli organi centrali dello Stato, con il decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze ed a seguito delle previsioni della Legge di Bilancio 2022.

Invitiamo, invece, i consiglieri di opposizione a ricontrollare le proprie posizioni di contribuenti. I consiglieri comunali dovrebbero ricordare che si decade dalla carica assunta se non in regola con le tasse comunali e se si è resa in merito una autodichiarazione ingannevole. In ogni modo, su questi fondi, sui debiti fuori bilancio, sulle indennità agli amministratori e su altro – conclude il gruppo di maggioranza del Comune di Joppolo – faremo ancora chiarezza in un prossimo incontro con i cittadini».  

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