Nicotera, il sindaco spinge per la fusione con Limbadi e Joppolo: avviato il confronto
Il primo cittadino Giuseppe Marasco rilancia la proposta di unire i tre centri. Tra gli argomenti portati a favore, la crisi demografica e le casse comunali sempre più vuote
Si fa strada l’idea di giungere a una fusione dei Comuni di Nicotera, Limbadi e Joppolo. Un tema non nuovo, che già in passato ha tenuto banco e che oggi viene rilanciato dal sindaco nicoterese Giuseppe Marasco, determinato a muovere primi concreti passi proprio in quella direzione. Lo stesso nei giorni scorsi ha avviato un’interlocuzione con il collega di Limbadi, Pantaleone Mercuri, ed annuncia che presto lo farà anche con il primo cittadino di Joppolo, Giuseppe Dato. [Continua in basso]
Diversi gli argomenti portati a favore della fusione: dalla crisi demografica alle casse comunali sempre più vuote, dai possibili risparmi mettendo in comune i servizi alla maggiore salvaguardia dei presidi pubblici. Elementi che – sostengono dall’amministrazione comunale di Nicotera – sono più che sufficienti a superare gli antichi municipalismi. L’iter non è certo semplice, né breve. Un’eventuale fusione dovrà essere vagliata dai Consigli comunali, dalla Regione e anche dalla volontà della stessa popolazione chiamata ad esprimersi tramite referendum. Un percorso lungo, che non sembra spaventare Marasco, che già in passato aveva ipotizzato una fusione tra i tre territori: «I benefici di questa operazione supererebbero di gran lunga i costi. Si verrebbe innanzitutto a costituire il secondo Comune della provincia per popolazione (poco meno di undicimila anime). I tre centri sono poi legati da comuni radici storiche e culturali, che oggi si sono ulteriormente rafforzate grazie anche ai tanti matrimoni avvenuti in questi anni. I servizi sarebbero messi in comune e questo farebbe risparmiare non poco alle esangui casse dei tre enti».
Ma non solo. «Limbadi e Joppolo – prosegue il primo cittadino di Nicotera – beneficerebbero del fatto di unirsi ad un centro turistico come quello di Nicotera, uno dei tre punti nodali turistici dell’intera Costa degli Dei e Nicotera beneficerebbe, a sua volta, di unirsi ad comune come quello di Joppolo che prolungherebbe il suo profilo costiero, suscettibile di un suo utilizzo in chiave turistica, e di fondersi altresì con un centro come quello di Limbadi dove vi sono presenti tante attività d’eccellenza, nel settore agricolo così come in quelli commerciale e industriale. Vi è poi un’altra ricaduta benefica prevista dalla legge Delrio e cioè che i tre enti, beneficerebbero di importanti trasferimenti statali. Nei comuni infatti interessati da processi di fusione solo nel 2018/19, si è avuto un incremento dei contributi erariali da 47,5 a 78,7 milioni di euro. Soldi – sottolinea – che potrebbero sensibilmente migliorare la qualità del territorio, dei servizi e della vita stessa degli abitanti dei centri interessati». [Continua in basso]
Quel che preoccupa Marasco è infine la crisi demografica in atto nel suo Comune, così come negli altri due vicini: «La popolazione non solo diminuisce, ma invecchia sempre di più. L’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra il numero degli over 65 ed il numero dei giovani fino ai 14 anni) della popolazione nicoterese è infatti schizzato a 220 punti, a Limbadi è 171 punti, e a Joppolo è addirittura arrivato all’incredibile record di 348 punti. Intanto, dai 1982 ad oggi le nascite sono calate del 67% a Joppolo, del 61% a Nicotera e del 52% a Limbadi. Dati che quindi non solo mettono in pericolo la stessa capacità di provvedere alla naturale sostituzione della popolazione che verrà progressivamente a mancare, ma comportano nuovi servizi per una popolazione sempre più vecchia». Uno scenario di fronte a cui servono «risposte istituzionali ormai inderogabili», dice il sindaco di Nicotera, secondo cui la fusione rappresenterebbe un primo importante argine.
Negli ultimi anni in Calabria ci sono state due fusioni di Comuni, entrambe in provincia di Cosenza. Nel 2017 è stato istituito il Comune di Casali del Manco, mediante la fusione dei centri contigui di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta. Un anno dopo, la nascita di Corigliano Rossano che è oggi la terza città della Calabria per numero di abitanti. Nel Vibonese, poi, negli ultimi mesi, ha tenuto banco la possibile fusione tra ben 14 Comuni: Vibo Valentia, Pizzo, Mileto, Maierato, Ionadi, San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, San Costantino Calabro, Filandari, Briatico, Filogaso, Stefanaconi, Cessaniti, Francica. Idea però già bocciata da buona parte dei territori interessati.