Joppolo, l’ex sindaco Salvatore Vecchio ricorda tre problemi irrisolti: ecco quali
L’ex primo cittadino scrive al consigliere regionale Francesco De Nisi, al presidente Salvatore Solano, al sottosegretario Dalila Nesci e al sindaco Giuseppe Dato
«Con questa mia lettera mi propongo di sottoporre alla vostra cortese attenzione tre problemi dei quali, essendosene attivamente occupato nell’esercizio delle funzioni di presidente della Provincia di Vibo Valentia, potrà rendersi interprete presso le competenti e determinanti sedi regionali l’onorevole Francesco De Nisi, di intesa ovviamente con il presidente Salvatore Solano e con l’auspicato coinvolgimento di Dalila Nesci, deputata del territorio e sottosegretaria per il Sud, nonché del sindaco di Joppolo Giuseppe Dato». Questo l’incipit di una lunga e articolata missiva che l’ex sindaco di Joppolo Salvatore Vecchio ha inviato al consigliere regionale De Nisi e al presidente della Provincia Solano. «Mi riferisco – prosegue la lettera – alla costruzione della cosiddetta “Strada del mare” e all’utilizzazione dei due immobili siti nella frazione Monte Poro di Joppolo – “l’Ostello della Gioventù” e la “Centrale del latte” – di cui è proprietaria l’amministrazione provinciale di Vibo Valentia, la quale, avendoli “ereditati” dalla Provincia di Catanzaro, li ha concessi in comodato al Comune di Joppolo, con la deliberazione giuntale n. 466/2006. Ancorché possa apparire utile una esauriente ricostruzione degli accadimenti che sono alla base di questa mia lettera, mi limiterò all’essenziale per non appesantirne la lettura». [Continua in basso]
Strada del Mare
Pertanto, per quel che attiene alla Strada del Mare «non mi soffermerò più di tanto – precisa l’interessato – sulle note vicende che hanno impedito l’esecuzione dei lavori e, trattandosi di problema risolto dall’Anas, e neanche sulla interdizione al traffico per oltre un anno della provinciale 23 nel tratto Coccorino-Joppolo, interessato degli interventi di adeguamento della “Strada del Mare”. L’Anas, infatti, impulsata dall’onorevole Toninelli, ministro dei lavori pubblici del tempo, ha provveduto all’eliminazione delle situazioni di pericolo allora esistenti, avendo potuto utilizzare le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione e dalla Provincia di Vibo Valentia, quest’ultima destinataria finale delle stesse, come da accordo di programma quadro del 29 luglio 2002, in seguito meglio richiamato. Con riferimento alla strada in parola, il Piano territoriale di coordinamento provinciale, nel disegnare la maglia viaria della provincia di Vibo Valentia, così recita: (essa) :”..si sviluppa lungo la costa sull’asse Bivio Angitola-Pizzo-Vibo Maria-Tropea-Ricadi-Joppolo-Nicotera per arrivare fino a Rosarno, con l’obiettivo di realizzare un collegamento costiero rapido lungo tutta la fascia tirrenica vibonese e l’interconnessione funzionale con la Trasversale delle Serre nei pressi di Tropea consentirà la chiusura a sud della maglia viaria primaria”».
In verità – aggiunge l’ex sindaco – delle finalità indicate nel Ptcp si era già fatta carico l’amministrazione provinciale di Catanzaro che, ben comprendendo quanto fosse indispensabile garantire lungo la costa sull’asse sopra menzionato la velocizzazione dei collegamenti e la fluidificazione del traffico, negli anni ’80 approvava il progetto per la realizzazione della strada finalizzata al collegamento rapido dal bivio Angitola allo svincolo autostradale di Rosarno. Di questo progetto la Provincia di Catanzaro realizzava un primo lotto, quello che congiunge la statale 522 a Tropea; da parte sua, la Provincia di Vibo Valentia, subentrata a quella di Catanzaro, recepiva quell’idea progettuale e, apportate all’originario progetto alcune variazioni, invero non tutte appropriate, otteneva il relativo finanziamento. Infatti, nell’Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo e la Regione del 16 maggio 2002 cui è seguito l’Accordo di programma per il sistema delle infrastrutture di trasporto, firmato il 29 luglio 2002, veniva previsto, per l’importo complessivo di 61.320.000,00 euro l’“adeguamento della strada panoramica Rosarno-Nicotera- Joppolo-Tropea-Pizzo e circonvallazione del centro abitato di Pizzo”, detta verosimilmente per brevità “Strada del mare”. Il resto appartiene alla cronaca, ormai archiviata». [Continua in basso]
Ebbene – dice ancora l’ex primo cittadino – «anche per le funzioni che esercitate, più e meglio di me, voi avete contezza dell’importanza dell’esecuzione dei lavori di adeguamento della strada in parola in funzione della crescita socio-economica non solo della fascia costiera vibonese, ossia di un comprensorio a forte vocazione turistica, con al centro Tropea, capitale del turismo calabrese, le cui potenzialità competitive rispetto ad altre realtà concorrenti risultano tuttavia ancora compresse a causa della persistenza di vincoli come quello della mobilità, ma anche dell’entroterra, ricco di arte, ricchezze paesaggistiche, tradizioni popolari, cultura e già noto per le attività agroalimentari e le specialità culinarie. E, dunque, per concludere sulla strada, mi pongo questa domanda: posto che si parla tanto di Pnrr, di progetti che mancano, non sarebbe opportuno “rispolverare” il progetto in questione già valutato positivamente dal Governo nazionale, dal Cipe e dalla Regione Calabria e, in tal modo, soddisfare le annose attese delle popolazioni interessate e degli operatori economici?».
Ostello della Gioventù-Centrale del latte
In quanto agli immobili realizzati sul finire degli anni ‘80, nell’ambito del “Piano di riequilibrio socio-economico del Poro”, dall’amministrazione provinciale di Catanzaro e da quest’ultima trasferiti alla Provincia di Vibo Valentia con i relativi finanziamenti finalizzati al loro completamento, Salvatore Vecchio rileva: A) «mediante l’impiego di risorse finanziarie rinvenienti dal Pon Sicurezza-Apq Legalità e Sicurezza, il Comune di Joppolo e il Consorzio intercomunale “Crescere Insieme” hanno realizzato nell’anno 2010 nel piano terra dell’Ostello della Gioventù un “Centro socio-assistenziale” che, aperto all’utenza con tanta aspettativa, non ha avuto lunga vita; il primo piano dell’immobile, destinato all’ospitalità alberghiera, necessita di lavori di completamento e dell’arredo, che quantunque rifinanziati anche con il Por 2000/2006 non sono stati eseguiti. Leggo di “fondi coesione da rimodulare” e di finanziamenti regionali rinveniente dal Por non utilizzati utilmente destinati dalla giunta regionale alla “rifunzionalizzazione” di strutture destinate all’accoglienza dei profughi ucraini. E poiché immagino – e vorrei sbagliare – che il problema dei rifugiati e/o degli immigrati che fuggono dalle tante guerre che insanguinano il mondo o scappano dalle persecuzioni razziali o religiose non avrà fine con la consumazione del dramma delle famiglie ucraine, mi pongo un’altra domanda: “Perché, per le finalità appena richiamate, non pensare l’Ostello come “Centro provinciale per l’accoglienza” e perché non riaprire il “Centro Socio-Assistenziale”? Verrebbe così replicata in qualche modo l’esperienza iniziata e conclusa nell’arco del quinquennio 1999/2004 con l’istituzione dell’assessorato provinciale per l’immigrazione e di un apposito ufficio che sviluppò nel territorio provinciale politiche di accoglienza, di solidarietà e di integrazione. E qui immagino, oltre alla doverosa accoglienza dei rifugiati e/o degli immigrati, anche i vantaggi per questo Comune, come, per esemplificare non esaustivamente, la rivitalizzazione della popolazione, che subisce, come confermano anche gli ultimi dati Istat, un costante decremento della natalità e un correlativo invecchiamento, con conseguenze negative per l’occupazione e per il mantenimento di servizi essenziali, come l’assistenza medica, le Poste, le scuole e via dicendo; b) l’immobile che si sarebbe dovuto utilizzare come “Centrale del latte”, anche esso concesso in comodato al Comune di Joppolo per essere utilizzato a “fini produttivi”, è stato oggetto di importanti lavori di manutenzione straordinaria eseguiti dal comodatario che vi ha istituito la “Vetrina provinciale dei prodotti tipici del Poro”, il cui nastro inaugurale è stato tagliato dall’onorevole De Nisi, all’epoca presidente della Provincia. Iniziativa anche questa di breve durata, nonostante la bontà della stessa sia stata confermata dalla presenza dei numerosi espositori, dagli oltre trentamila visitatori registrati nella sola estate/autunno 2010, ma soprattutto dai vantaggi tratti dalla magra economia della zona e, quindi, dalle piccole aziende agricole e dell’agroalimentare, i cui prodotti, tra i quali alcune “eccellenze” come la ndujia di Spilinga, la ricotta e il Pecorino del Poro, sono noti ben oltre i confini regionali». [Continua in basso]
Ebbene, «vorrei tanto essere in errore», scrive sempre l’ex primo cittadino ma – aggiunge – «immagino che l’insensata guerra di Putin peserà nel futuro anche sulla magra economia locale, ma, in ogni caso, già in questo particolare momento, caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi, la riattivazione della “Vetrina” sarebbe accolta come un segno di grande attenzione verso i consumatori e nei confronti delle piccole aziende agricole e dell’agroalimentare dell’entroterra. Invero agli uni e alle altre verrebbe offerta ancora l’opportunità di superare le costose filiere per mettersi in relazione diretta e con reciproci vantaggi economici. Nel contempo, la “Vetrina” si riconfermerebbe anche come ulteriore elemento per la promozione e la valorizzazione del territorio, ricco di tradizioni gastronomiche e di varie specialità culinarie, ma anche di scenari di incomparabile bellezza naturalistica (confortano sul punto le linee programmatiche presentate dal sindaco di Joppolo al consiglio comunale il 12 marzo scorso). A me sembra di avere detto… tutto. A voi le necessarie valutazioni, che auspico positive. Vogliate – chiude Salvatore Vecchio – gradire con i miei cordiali saluti anche gli auguri di pace e bene».