Nuova replica di Tedesco a Pasqua: «Non ammette il dissenso»
Piccata risposta del presidente della Seconda commissione consiliare del Comune al consigliere regionale sul capitolo dissesto idrogeologico. «Pensavo che il reato di “lesa maestà” fosse stato abolito» ha affermato ironicamente.
«Se si esclude ipotesi di un’improvvisa e notturna azione, da parte del Parlamento, ispirata dall’Ancien régime, non mi risulta che il reato di “lesa maestà” sia stato ripristinato. La replica del consigliere regionale Vincenzo Pasqua è dettata da una singolare idea: quella di chi pensa, nell’esercizio del suo ruolo pubblico, di poter scegliere i suoi interlocutori».
È quanto afferma, in quella che definisce «la replica ultima e definitiva», il consigliere comunale e presidente della Seconda commissione consiliare del Comune di Vibo, Francescantonio Tedesco, indirizzando le sue parole al consigliere regionale, Vincenzo Pasqua, con il quale ha ingaggiato un serrato botta e risposta sulla questione del dissesto idrogeologico cittadino e sulla paternità dell’iniziativa di coinvolgere la Regione.
Dissesto e polemiche, botta e risposta Tedesco-Pasqua
«Sommessamente – ironizza ora Tedesco -, mi permetto di fare presente che anche il presidente della Repubblica, massima carica istituzionale del Paese, in varia forma – personale o epistolare – accoglie ed ascolta tutti coloro che hanno qualcosa da rappresentargli. L’onorevole Vincenzo Pasqua, invece, mi disconosce come suo interlocutore. Tant’è!».
Aggiungendo: «nel merito, ribadisco di essermi attivato, nella qualità di presidente della II commissione consiliare, per chiedere l’intervento della preposta commissione regionale con estrema sollecitudine. E ciò per azionare ogni utile azione, anche programmatica, di competenza della Regione sulle criticità idrogeologiche della città di Vibo Valentia».
Infine, la chiosa sul perdono che per Pasqua, Tedesco dovrebbe chiedere ai vibonesi: «il perdono è cosa seria – argomenta – e appartiene alla dimensione spirituale. Da laico credente ritengo doveroso tenere ben distinti i due mondi. Non si confonda il sacro col profano!».