venerdì,Novembre 22 2024

Comune di Vibo e dissesto: Stefano Luciano replica agli «anonimi consiglieri di maggioranza»

Il consigliere di “Azione” ricorda gli errori contabili del Piano di riequilibrio finanziario redatto dall’attuale amministrazione comunale e bocciato dalla Corte dei Conti

Comune di Vibo e dissesto: Stefano Luciano replica agli «anonimi consiglieri di maggioranza»
Palazzo Luigi Razza, sede del Comune

«Ho ritenuto di invitare pubblicamente il sindaco ad affrontare con serietà la questione del dissesto del Comune pensando ad un’azione strategica produttiva di effetti concreti senza insistere sulla strada degli slogan e degli errori già compiuti». E’ quanto afferma il consigliere comunale di “Azione” al Comune di Vibo, Stefano Luciano. «L’ultimo errore è stato infatti pensare che soli due milioni di euro stanziati – su carta – dal Governo possano rappresentare un’azione di risanamento finanziario a fronte di un buco di quasi sessanta milioni di euro; stanziamento quest’ultimo che ho considerato comunque positivo ma non sufficiente auspicando un impegno più deciso della rappresentanza parlamentare.

A fronte di tale considerazione si è ritenuto di replicare con un comunicato dai contenuti polemici e personalistici non sottoscritto da singoli consiglieri ,ma rivendicato genericamente ed in modo anonimo dai “consiglieri di maggioranza”, per mezzo del quale si accusa lo scrivente di non avere votato il piano di riequilibrio finanziario redatto dall’amministrazione Limardo. Sul punto sento il dovere di formulare due considerazioni: [Continua in basso]

1) Ho espresso un voto contrario al Piano di Riequilibrio finanziario redatto dall’amministrazione Limardo, semplicemente perché era pieno di errori contabili. In proposito ho fornito dei suggerimenti al sindaco pubblicamente in Consiglio comunale, per come si evince dalle registrazioni, senza che questi venissero accolti.
In definitiva, il Piano è stato bocciato dalla Corte dei Conti che è un organo giurisdizionale terzo (non già dal consigliere Luciano), proprio in virtù degli errori contabili contenuti nel piano stesso. L’effetto di ciò è che la città si avvia al dissesto, ma si ribadisce, non già per volontà del sottoscritto ma per l’inefficienza del Piano di riequilibrio redatto dall’amministrazione e votato favorevolmente da alcuni consiglieri. Ora, volere cambiare l’ordine delle cose non è onesto sul piano intellettuale.

2) La seconda considerazione: ritengo sul punto che non sia utile avventurarsi nelle contrapposizioni di parte quando vi è di mezzo il bene della città e non cado nella provocazione polemica degli anonimi consiglieri che su un tema fondamentale strumentalizzano il mio voto contrario al Piano di riequilibrio. Io penso che i cittadini si aspettano dai consiglieri delle proposte concrete rispetto a problemi concreti ma ciò spesso non avviene per mancato senso di responsabilità e perché si preferisce lo scontro o gli slogan privi di senso.

E’ per questo che ho dichiarato ed ancora dichiaro di essere pronto anche a votare un piano di riequilibrio redatto dal sindaco purchè sia corretto e risolva davvero il problema del dissesto. Un piano capace di superare il giudizio della Corte dei Conti che ha sonoramente bocciato il precedente. Ma ci vuole un confronto costruttivo nell’esclusivo interesse della città, non già comunicati rozzi e personali che non entrano nel merito della questione. Purtroppo gli anonimi consiglieri di maggioranza hanno fatto una pessima figura, perché hanno dimostrato di volere solo fare polemiche su un tema importante nascondendo peraltro i propri nomi e perché il modo di presentarsi in forma anonima – conclude Luciano – tradisce il disagio di una maggioranza che non vuole contarsi ed uscire allo scoperto semplicemente perché, come noto a tutti, non c’è più».

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