Il Corsivo | Comune di Vibo: sale la tensione tra opposizione e maggioranza
La politica degli annunci ed i tentativi i appropriarsi del lavoro altrui, mentre alcuni fatti parlano da soli e mostrano tutti i limiti dell’attuale esecutivo: dai finanziamenti persi alle risposte date ai consiglieri Scrugli e Fatelli
Il confronto tra le forze di opposizione e quelle che amministrano la città diventa sempre più convulso: mentre le prime sono impegnate nel far emergere le tante criticità che attanagliano i cittadini, le seconde invece tentano di coprire i propri limiti attraverso espedienti di ogni genere. Proverbiali in tal senso sia la gestione dei lavori del Consiglio comunale che i tanti annunci scenografici dcl sindaco. Con il primo espediente – posto in essere dal presidente Putrino attraverso la convocazione saltuaria e senza programmazione dell’assise comunale – si mira ad impedire ogni discussione sugli irrisolti problemi reali del territorio, mentre col secondo il sindaco Limardo, facendo ricorso ad un uso spropositato del proprio libro dei sogni, mira a far apparire ciò che non esiste. In questo quadro generale s’innesta l’ultimo “scontro”, attinente alla presentazione dei progetti miranti ad ottenere i finanziamenti previsti in un apposito “bando” per la realizzazione di asili e scuole per l’infanzia, che ha avuto come protagonisti, da un lato, i consiglieri di minoranza Scrugli e Fatelli e dall’altro il sindaco e l’assessore Santacaterina. [Continua in basso]
La vicenda merita di essere trattata in quanto fornisce lo spunto per affrontare una tematica di più ampio respiro. I fatti sono noti: sulla scorta delle affermazioni del presidente della IV commissione consiliare, Nino Roschetti – secondo il quale l’assessore Santacaterina avrebbe sostenuto che la competenza in relazione al bando di cui si è detto sopra appartiene all’assessorato ai lavori pubblici – i consiglieri Scrugli e Fatelli manifestavano le loro perplessità in merito, temendo il solito scaricabarile per celare l’ennesima perdita di fondi. Veemente la reazione di sindaco ed assessore, le quali rassicuravano sull’avvenuta presentazione dei progetti, mentre l’assessore rincarava la dose, accusando i due consiglieri di aver posto in essere la “solita mistificazione”. Le dirette interessate chiudevano la querelle sottolineando che “l’incidente” era il frutto delle dichiarazioni di Roschetti (componente della stessa maggioranza) in netta discrasia con i successivi chiarimenti di sindaco ed assessore. Comunque stiano le cose, questa vicenda va inquadrata in un contesto più ampio, concernente l’agire complessivo dell’esecutivo.
Al fine di consentire a tutti di crearsi una propria idea, che poggi su dati di fatto inconfutabili, riteniamo opportuno procedere in modo schematico distinguendo due tipologie. La prima attiene alle ingenti somme perse dal Comune per la mancata partecipazione ai bandi. Tra questi spiccano i fondi “PinQua” e “Sport e periferie” i quali rispettivamente hanno consentito alla città di Lamezia di incamerare cento milioni di euro ed a cinque Comuni della nostra provincia circa settecentomila euro ciascuno. La seconda tipologia riguarda le somme incamerate dall’ente attraverso finanziamenti europei, nazionali e regionali, sperperate per la realizzazione di opere inutilizzabili o per la cattiva esecuzione dei lavori (tetto scuola Portosalvo e strada di accesso alla frazione Longobardi), oppure perché mai portati a compimento (teatro comunale e scala mobile). Chiuso questo capitolo di ordinaria inadeguatezza amministrativa, occorre aggiungere, ai fini di cui si è detto, che esistono dei campi in cui invece questo esecutivo primeggia, anzi non ha uguali, nel confronto con quelli precedenti; ci riferiamo al campo degli annunci ed a quello relativo ai maldestri tentativi di appropriarsi dei meriti altrui. Il percorso di questo esecutivo è ricco di “faremo, realizzeremo, ci impegneremo”, restando invece sconosciuti i termini “realizzato, inaugurato, aperto al pubblico”. Le uniche volte che il sindaco ha potuto adoperare tali ultime locuzioni si è poi assistito a delle precipitose retromarce. Basti ricordare l’inaugurazione della strada che collega il rione Cancello Rosso della città capoluogo con la frazione Portosalvo la quale, secondo gli annunci del sindaco, avrebbe rappresentato un “volano per lo sviluppo turistico del capoluogo”, ma nei fatti è stata subito chiusa per tutelare l’incolumità delle persone, attesa la pericolosità del tracciato.
Ancor più significativi i tentativi di appropriarsi del lavoro altrui: clamoroso quello posto in essere “ai danni” dell’onorevole Riccardo Tucci a proposito di fondi statali per un ammontare di 12 milioni di euro assegnati al Comune di Vibo. Il sindaco giunse a sostenere, con invidiabile fantasia, che quelle somme erano il frutto della sinergia di una sua nota di protesta sulla stampa, di un emendamento del sen. Mangialavori, dello studio della problematica da parte del segretario generale del Comune e dell’assessore al bilancio, mentre invece, documenti alla mano, emerse che quelle somme erano il frutto esclusivo dell’impegno dell’on. Tucci. Di fronte a tutto questo i cittadini sono costretti ad ascoltare la “spiritosaggine” del sindaco Limardo quando sostiene, in riferimento alla Scrugli ed alla Fatelli, che l’intensità dell’azione amministrativa è così forte che i consiglieri di minoranza non riescono ad acquisire tutte le informazioni necessarie per l’esperimento del proprio mandato.
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