Comune di Mileto, ancora polemiche sull’adeguamento delle indennità di funzione
A ritornare sull’aumento del rimborso è ancora il candidato a consigliere non eletto Vardaro: «Non sono un soggiogatore di folle che ama spargere veleno»
Non si spegne la polemica sull’adeguamento delle indennità di funzione degli amministratori comunali di Mileto. Ad accendere la miccia era stato Cristian Vardaro, candidato non eletto a consigliere nella lista di opposizione Scopelliti. Lo stesso, dopo la replica del sindaco Salvatore Fortunato Giordano, oggi ritorna sull’argomento, non ritenendosi uno che “ama spargere veleno”, né tantomeno un “soggiogatore di folle”, e ribadendo di rimproverare all’Amministrazione solo l’opportunità di rinunciare agli adeguamenti, «tenuto conto dell’attuale momento storico difficile. La legge di bilancio per il 2022 – spiega Vardaro – ha previsto la possibilità e non l’obbligo, per come sostiene Giordano, di adeguare le indennità di funzione del sindaco e degli amministratori comunali, con fondi statali che non dovrebbero gravare sul bilancio dei comuni; e qui il condizionale è d’obbligo visto i dubbi sorti rispetto al contenuto della relazione tecnica allegata al provvedimento e la successiva nota inviata dalla Ragioneria Generale dello Stato all’Anci. La normativa riguarda gli anni che vanno dal 2022 al 2024, mentre dal 2025, se gli eventuali adeguamenti delle indennità non saranno più finanziati dallo Stato centrale, graveranno totalmente sul bilancio comunale e quindi sui cittadini.
Nonostante ciò – prosegue – tantissimi comuni, spinti sicuramente dal senso civico e dalla congiuntura economica attuale, hanno deciso di rinunciare in toto a questo aumento, al contrario dei nostri amministratori che non hanno perso tempo per adeguare i rispettivi aumenti quindi, infischiandosene della situazione di grande crisi che attanaglia il nostro paese, acuitasi a seguito della pandemia prima e della guerra dopo». In tutto questo, per Vardaro, l’aspetto che più stride è che, il sindaco, «dopo aver criticato aspramente nel 2019 l’allora amministrazione Mazzeo per aver ridotto solo del 10% le indennità di funzione, anziché ridurle del 30% per come da lui proposto», nel momento in cui è toccato alla sua amministrazione farlo, «non ha preso alcuna iniziativa in tal senso. Questa – sottolinea – si chiama incoerenza politica, ed è quello che volevo far emergere senza scendere nel personale o ledere la sfera privata del sindaco, di cui rispetto l’autorità e le funzioni. Si è sempre in tempo per prendere spunto da altre virtuose realtà, come, ad esempio, quella di Spilinga (Comune dove l’organo tecnico della segreteria è affidato alla stessa persona che opera da noi). Gli amministratori di questo ente locale, rinunciando alle indennità di carica già da due anni, sono riusciti a risparmiare 20 mila euro, destinandoli a lavori di manutenzione delle strade comunali e di rifacimento del calvario».
In conclusione Vardaro afferma di non voler più replicare al primo cittadino, nella speranza di aver chiarito fino in fondo la propria posizione e ritenendo «che le polemiche sterili e strumentali non servono a nessuno, tantomeno ai nostri cittadini che ancora attendono altre e più importanti risposte». Tuttavia, non manca di lanciare un’ulteriore stoccata a Giordano, reo di non obbligare la ditta preposta a fornire ai cittadini i tre sacchetti settimanali per la raccolta dell’umido e di non far rispettare il contratto «che prevedeva una penale all’impresa nel caso di mancato raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata».
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