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Palazzo delle Accademie di Vibo, l’immobile «non è sicuro»: il Comune chiede i danni

L’amministrazione del capoluogo fa eseguire delle verifiche statiche che hanno certificato lavori del passato mai eseguiti o fatti soltanto in maniera parziale

Palazzo delle Accademie di Vibo, l’immobile «non è sicuro»: il Comune chiede i danni
Palazzo delle Accademie
Il Comune di Vibo Valentia

L’amministrazione comunale di Vibo Valentia aveva pensato di trasferire i 21 dipendenti operanti presso l’ufficio regionale del Centro per l’impiego, quale sede provvisoria, in alcuni locali posti al piano terra e al primo piano. Non solo: era stato, inoltre, considerato, a causa dell’avvio dei lavori di riqualificazione presso alcune scuole del capoluogo, di trasferire anche alcune aule della scuola primaria “Murmura”. Si era pensato, appunto… Risultato? Non è stato assolutamente possibile. Il motivo? Semplice e triste nello stesso tempo: Palazzo delle Accademie di Largo ex Intendenza non è allo stato dei fatti un immobile decisamente sicuro. In pratica tra gli anni ’80 e ’90 dovevano essere eseguiti degli appositi interventi (rientranti nel “Progetto di ristrutturazione e di ampliamento del vecchio edificio comunale di Vibo Valentia”, del luglio del 1987) che «non sono mai stati eseguiti», mentre quelli previsti in variante (“Lavori di ristrutturazione e ampliamento del vecchio edificio comunale da adibire a struttura polivalente”, progetto del 1995) «sono stati invece eseguiti in maniera parziale». [Continua in basso]

La giunta: «Struttura da ritenere non sicura». Chiesti i danni

L’istituto “Murmura”

«La struttura, nello stato attuale, è da ritenere non sicura per le azioni statiche», scrive la giunta comunale tra le pagine della delibera che, proprio per quanto appena detto, «e per la tutela degli interessi dell’ente», ha dato mandato all’avvocatura civica comunale di «intraprendere un’azione giudiziaria per grave inadempimento contrattuale, per inottemperanza delle norme di legge, di contratto e della regola dell’arte. Nonché – si legge ancora nella delibera approvata dall’esecutivo del capoluogo – per il risarcimento dei danni conseguenti, ivi compreso quanto necessario sia per il consolidamento statico del Palazzo delle Accademie, sia per compensare l’onere economico derivante dal fitto dei locali dove allocare in Centro per l’impiego e gli alunni della scuola “Murmura”».

La non sicurezza statica dell’immobile, infatti, – sottolineano dal Palazzo municipale – «ha creato notevole difficoltà al Comune che si è trovato nelle condizioni di dover nell’immediatezza reperire nuovi locali da concedere sia alla Regione Calabria (per il Centro dell’impiego) che da destinare ad aule scolastiche, costringendo questa amministrazione a dover ricorrere a privati, con notevole dispendio economico in quanto il Comune non dispone di altri locali idonei».
Adesso, dunque, toccherà agli uffici competenti di Palazzo Luigi Razza individuare responsabilità del passato che hanno poi determinato l’attuale situazione di insicurezza statica di Palazzo delle Accademie. E, quindi, procedere con un’azione giudiziaria in merito. Ricordiamo che dal 1997 al 2005 la città è stata amministrata da giunte comunali di centrodestra (Alfredo D’Agostino prima, Elio Costa poi).

Ecco come si è arrivati a scoprire il danno

Ad accertare le condizioni del prestigioso immobile di ex Largo Intendenza è stato l’affidamento dei lavori da parte dell’amministrazione comunale del progetto per la “Verifica di vulnerabilità sismica, la progettazione definitiva ed esecutiva, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, le prestazioni geologiche” di Palazzo delle Accademie, al fine di trasferire i 21 dipendenti del Centro per l’impiego e le aule scolastiche della “Murmura”. A seguito dell’avvio del servizio riguardante proprio le verifiche di vulnerabilità sismica del fabbricato, i professionisti incaricati del lavoro, con una nota arrivata all’amministrazione il 19 novembre scorso, nel comunicare i risultati preliminari della verifica statica hanno fatto presente che «l’analisi storico-critica condotta ha portato al reperimento di alcuni progetti che hanno riguardato, in passato, le parti strutturali dell’immobile. In particolare, presso l’archivio storico comunale è stato reperito il “Progetto di ristrutturazione e di ampliamento del vecchio edificio comunale di Vibo Valentia”, del luglio 1987. Presso il Genio Civile di Vibo Valentia è stata reperita la perizia di variante dei “Lavori di ristrutturazione ed ampliamento del vecchio edificio comunale da adibire a struttura polivalente”».

Le verifiche eseguite sul campo – si legge sempre nella delibera di giunta che ricostruisce anche la vicenda – «hanno evidenziato che i lavori del progetto del 1987/1988 non sono mai stati eseguiti. I lavori di cui al progetto di variante del 1995 sono stati invece eseguiti in maniera parziale: i rinforzi delle murature esistenti (iniezioni di miscele leganti ed intonaco armato) sono stati eseguiti in maniera puntuale e non diffusa, come invece previsto in progetto. In particolare – viene annotato ancora nella delibera – le estese verifiche eseguite al piano terra hanno evidenziato l’assenza dell’intonaco armato su ampie porzioni dei maschi murari esistenti, nonché l’assenza dei collegamenti tra le nuove opere e quelle esistenti, le verifiche statiche condotte hanno poi evidenziato che numerosi maschi murari, siti  prevalentemente al piano terra, attingono a tassi di lavoro, per soli carichi verticali, superiori alla resistenza assumibile per tale muratura. Le verifiche statiche hanno quindi evidenziato il mancato soddisfacimento dei requisiti di sicurezza statica. La struttura, nello stato attuale – questa dunque l’amara conclusione dei professionisti – è da ritenere non sicura per le azioni statiche, ed è pertanto non idonea al realizzando esercizio».

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