sabato,Marzo 1 2025

Mileto, a Palazzo dei normanni dibattito acceso sul Piano strutturale comunale

Nell’ultimo consiglio a tenere banco è stato lo strumento di pianificazione urbanistica. Scontro tra il sindaco Giordano e il capogruppo di minoranza Caserta

Mileto, a Palazzo dei normanni dibattito acceso sul Piano strutturale comunale
Il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano

L’ultimo consiglio svoltosi a Palazzo dei normanni ha permesso di fare il punto sul percorso di predisposizione del Piano strutturale comunale di Mileto. Non senza tensioni e parole grosse volate tra le parti. Dell’argomento si è interessato ultimamente il capogruppo di minoranza, Giulio Caserta, con un’apposita interpellanza in cui ha chiesto al sindaco Salvatore Fortunato Giordano e alla maggioranza «di conoscere quali iniziative abbia assunto l’amministrazione comunale per ottenere risposta (parere e/o altro) dalla Regione Calabria e quali altre determinazioni tecniche abbia assunto per completare l’iter procedimentale del Piano strutturale comunale». Il tutto, rilevato che nel 2019 e 2020 sono state approvate le osservazioni al documento e il Piano di Zonizzazione acustica del territorio e che, nonostante il notevole lasso di tempo trascorso dalle predette deliberazioni, «non si ha notizia delle determinazioni assunte dalla Regione Calabria e dall’amministrazione comunale in ordine al Psc». [Continua in basso]

Giulio Caserta

Sulla questione ha relazionato il sindaco, facendo una dettagliata ricostruzione delle azioni intraprese dalla sua maggioranza, per apportare le opportune modifiche richieste dalla Regione, e dello stato di una pratica «rimasta sostanzialmente ferma dal 2014 al 2019», nonostante i 120 mila euro nel frattempo spesi per il gruppo di lavoro. A seguire, le parole di Caserta, tese al contrario a rimarcare come, a suo parere, «in questo ultimo anno e mezzo non si è fatto nessun passo in avanti. Sono convinto – ha affermato il capogruppo d’opposizione – che neanche questa amministrazione riuscirà ad approvare il Psc. A questi ritmi mi sembra difficile. Se è vero che quello approvato dai commissari nel 2014, così come dice lo stesso sindaco e i tecnici, non è sufficiente e tale da garantire uno sviluppo armonico del territorio, io temo che il Psc sarà l’ennesima incompiuta di questa consiliatura. Spero di essere smentito dai fatti, ma ho l’impressione che questo sarà l’andazzo. Se la Regione Calabria ad ogni atto che gli arriva chiede solo chiarimenti e non assume una propria posizione, si andrà avanti all’infinito. Allo stato delle cose è opportuno finalmente mettere dei punti fermi».

Per nulla in sintonia con l’analisi di Caserta si è detto Giordano. «La verità – ha sentenziato – è che sul procedimento di approvazione del Psc, a questo Comune è stato creato un danno di 120 mila euro. Questa amministrazione sta cercando di non creare non solo ulteriori danni, ma di fare in modo che chi si è reso responsabile di questi danni non li paghi. Mandare avanti queste pratiche non vuol dire spostare un foglio, ma si tratta di ricomporre un’analisi territoriale fatta con i piedi. Di fronte a uno strumento di questo tipo, noi senza spendere una lira in più stiamo portando avanti il progetto, sollecitando le risorse preposte, che non sono né il sindaco e né gli assessori, ma i tecnici. Se il lavoro non verrà fatto, questa amministrazione sarà in grado di chiedere la restituzione dei soldi. La soluzione da lei proposta quale sarebbe, di pagare ulteriori 120 mila euro per riformulare il gruppo di lavoro e partire da zero? Prima di fare questo, abbiamo l’obbligo morale di dare tutto noi stessi, esponendoci anche alle critiche di chi cerca di strumentalizzare i fatti. Noi le cose le abbiamo programmate, le stiamo facendo e portando al termine. A conclusione del nostro mandato vi faremo vedere come stava la situazione prima del nostro insediamento e come sarà dopo. A quel punto i cittadini potranno decidere se continuare a progredire o a farsi prendere in giro, come lo è stato fino ad avantieri».
La discussione sull’argomento si è conclusa con l’invito di Caserta al sindaco ad «imparare a dibattere politicamente, ad ascoltare le idee altrui e a non fare propaganda sulle mie interpellanze, tecniche, moderate e civili».

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