domenica,Dicembre 29 2024

Referendum trivellazioni, Lo Schiavo in campo per il “Sì”

Il consigliere comunale, già candidato a sindaco, si dice contrario all’utilizzo speculativo delle risorse ambientali. «È in ballo il futuro dei nostri mari» afferma. 

Referendum trivellazioni, Lo Schiavo in campo per il “Sì”

«Ciò che è in gioco il 17 aprile, in occasione del referendum che chiamerà gli italiani a pronunciarsi sulle trivellazioni, non è solo il dato se l’estrazione di gas e petrolio lungo le nostre coste debba interrompersi alla scadenza delle concessioni oppure continuare fino all’esaurimento del giacimento. È, bensì, una partita più complessa che chiama in causa la partecipazione stessa della popolazione alle scelte politiche e strategiche del Paese».

È quanto afferma, in una nota, il consigliere comunale di Vibo Valentia, già candidato a sindaco, Antonio Lo Schiavo esponendo la sua posizione in merito al quesito referendario che il prossimo 17 aprile chiamerà i cittadini a pronunciarsi in merito all’abrogazione delle norme che attualmente regolano le trivellazioni nei mari italiani.

«Si tratta, a mio avviso – afferma Lo Schiavo -, soprattutto di far comprendere a chi governa che è arrivata l’ora di abbandonare fonti energetiche ormai superate e inquinanti e segnare una netta inversione di tendenza, come già accade in molti Paesi, a favore di energie alternative e più sostenibili dal punto di vista ambientale. Vi è poi l’aspetto (non secondario, anzi dirimente) della difesa delle nostre coste dai rischi e dall’inquinamento connessi agli impianti d’estrazione, allo scopo di tutelare le bellezze paesaggistiche e l’attrattiva turistica che, specie nel Sud Italia, rappresenta il vero “petrolio” di diverse regioni e della Calabria in special modo».

Per il già candidato a sindaco del centrosinistra «c’è bisogno di una mobilitazione massiccia, di un “Si” deciso e inequivocabile, che faccia prevalere il buon senso e una visione non speculativa delle risorse ambientali. Ma serve un “Si” convinto anche per rimarcare la riappropriazione degli strumenti democratici da parte dei cittadini e dare una risposta a chi, rifiutando l’accorpamento tra referendum e voto amministrativo, punta tutto sul mancato raggiungimento del quorum».

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