Ritiro pratica voragine, il Pd: «Giunta ridotta a passacarte della burocrazia»
I consiglieri d’opposizione stigmatizzano l’assenza di sindaco e maggioranza che fa saltare il consiglio comunale. E attaccano: «Gravi deficienze nella procedura utilizzata nei lavori di ripristino di via Parisi».
«L’assenza dell’intera Giunta con in testa il sindaco Costa e della maggioranza, al consiglio comunale odierno (presenti i soli consiglieri Pd Russo, Contartese, Falduto, Fiorillo, Massaria), certifica, qualora ve ne fosse ulteriore bisogno, lo stato di confusione in cui si ritrova l’amministrazione comunale di Vibo Valentia».
È quanto dichiarano gli stessi componenti del gruppo consiliare del Pd in merito all’ennesimo dietrofront della maggioranza comunale, questa volta scaturito dal ritiro del punto all’ordine del giorno del consiglio odierno (saltato per mancanza del numero legale) relativo al riconoscimento di un debito fuori bilancio di oltre 500mila euro per i lavori di ripristino delle vie Milite Ignoto e Carlo Parisi, interessate dalla voragine che si è aperta nel gennaio scorso per un cedimento della volta di un’antica condotta.
«Oggi in maniera palese sono emerse tutte le frizioni di carattere politico amministrative all’interno del centrodestra vibonese – attaccano adesso i consiglieri democrat -. A certificarlo è l’anomalo ed inusuale numero di consiglieri comunali che nei giorni scorsi si sono “preoccupati” di far giungere all’ufficio di presidenza la giustificazione della loro odierna assenza. Ci spiace constatare – proseguono – come la giunta comunale sia stata ridotta a passacarte di un apparato burocratico che sempre più si dimostra non all’altezza del compito assegnatogli. Infatti con nota prot. n.12350 dell’11.03.2016 la dirigente ha comunicato al sindaco il ritiro della pratica all’odg. “riconoscimento debiti fuori bilancio per lavori di somma urgenza per la realizzazione nuova condotta via C. Parisi angolo via Milite Ignoto”, poiché si rendeva necessario integrare la D.G. n.31 del 16.02.2016 e la proposta di D.C. n.6 del 03.03.2016. Di tale nota il sindaco e i suoi non hanno potuto fare altro che prenderne atto e disertare mestamente il consiglio comunale di oggi».
Da qui il duro commento dei consiglieri d’opposizione, i quali asserisco che «ad oggi non abbiamo tra le altre cose, potuto visionare i calcoli attraverso cui si è dimensionato il tratto dell’opera idraulica in oggetto, né siamo a conoscenza se il tecnico progettista abbia provveduto ad effettuare il deposito al Genio civile. Abbiamo però invece visionato gli altri elaborati a firma di un architetto che invece, ai sensi del Regio decreto del 1925 n. 2537 agli artt.51, 52 e 54 potrebbe non avere competenza alcuna nel progettarli. Dubbi che solleviamo pubblicamente poiché se gli stessi trovassero fondatezza, comporterebbero gravi deficienze nella procedura utilizzata».