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Scuola di Portosalvo chiusa per lavori fatti male, l’assessore non convince Luciano

La vicenda approda in Consiglio comunale. Dura controreplica del capogruppo del Pd per le mancate risposte in ordine a direzione dei lavori, nome della ditta, certificato di collaudo dell'opera

Scuola di Portosalvo chiusa per lavori fatti male, l’assessore non convince Luciano
La scuola di Portosalvo
Il capogruppo del Pd Stefano Luciano

«Non sfugge a nessuno che si è verificata una cosa gravissima rispetto al tetto della scuola di Portosalvo: c’è stata un’azione amministrativa che ha determinato un rischio concreto e immediato nei riguardi dei bambini che frequentano quella scuola perché il tetto non è stato considerato sicuro. Ora si sta parlando di un pericolo che riguarda la vita di bambini che frequentano la scuola e credo che l’attenzione debba essere massima e, dunque, vedere le responsabilità, circoscriverle e fare in modo che in futuro tali responsabilità non possano più provocare danni di questo genere. Ora io aspetto una risposta alle mie domande: ossia come sia possibile che un’opera pubblica possa essere consegnata alla comunità rappresentando uno stato di pericolo. Tra la realizzazione dell’opera e la consegna qualcosa dunque non è andata bene».  Così il capogruppo del Partito democratico Stefano Luciano questa mattina illustrando in aula l’interrogazione sulla scuola della vicina frazione presentata a suo tempo unitamente al consigliere Stefano Soriano. [Continua in basso]  

La risposta degli assessori Bruni e Russo

Vincenzo Bruni
L’assessore Vincenzo Bruni

Al rappresentante democrat in consiglio comunale ha risposto, su delega del sindaco Maria Limardo, l’assessore all’Ambiente Vincenzo Bruni, il quale ha spiegato che appena insediati a giugno del 2019 al Comune l’amministrazione «ha trovato a disposizione un finanziamento che aveva il termine ultimo per l’inizio dei lavori al 31 ottobre. L’idea è stata, quindi, quella di intervenire. Forti anche di una relazione tecnica esistente che sollecitava degli interventi sui cornicioni esterni e per eliminare le infiltrazioni d’acqua. Tant’è che la riparazione del tetto è andata a sanare tutto ciò. Indubbio, ed è accertato dagli atti, che tutta la procedura ha seguito i crismi della legge e dell’efficacia e dell’efficienza. Esiste anche – ha fatto presente l’assessore – un collaudo sottoscritto dalle parti a luglio del 2020. Cosa diversa è quella che è successo dopo. Due anni dopo, infatti, il Comune ha la possibilità di accedere a dei finanziamenti per altri interventi ma per la sicurezza sismica. Le successive indagini erano, quindi, riferite ad altri parametri perché altri erano gli interventi da fare. I successivi interventi, quindi, andavano a evidenziare criteri diversi rispetto a quello che era stato fatto prima. Mi sento quindi di dire che è stato rispettato tutto: efficacia ed efficienza. E ci tengo a dire -. ha chiuso Vincenzo Bruni – che gli uffici non hanno riscontrato la necessità di nessuna contestazione». Brevemente è intervenuto a che Giovanni Russo, assessore ai Lavori pubblici, che ha rivendicato il «forte impegno» dell’amministrazione nel settore dell’edilizia scolastica.

La controreplica di Luciano

Parole, tuttavia, che non hanno convinto affatto Stefano Luciano: «Considero la risposta di Bruni inconsistente – ha controreplicato il consigliere di minoranza -. Vede assessore, rispetto a un tema specifico lei risponde in modo generale e astratto attraverso delle considerazioni generali che non hanno riscontro sul caso specifico. E tende a fare scadere la vicenda nella polemica politica. Ma quale attinenza c’è nel rispondere ad una problematica specifica, su un tetto di una scuola specifica, su un lavoro specifico con una considerazione generale e astratta quale quella di dire “noi siamo stati efficienti ed efficaci perché garantiamo nell’edilizia scolastica il rispetto delle normative di settore e il rispetto della sicurezza”? Ma questo è uno slogan da campagna elettorale – ha tuonato ancora Stefano Luciano – . Non è frutto di un’assunzione di responsabilità amministrativa. L’inefficienza dell’azione amministrativa ha riguardato il tetto della scuola di Portosalvo, perché l’effetto di questa inefficienza l’abbiamo visto. Abbiamo visto i bambini che non avevano la possibilità di fruire di una scuola e abbiamo avuto in mano alcuni documenti che dichiaravano come quella scuola in quel preciso momento fosse una scuola insicura. Il tema è questo, non se nel campo dell’edilizia scolastica siete stati efficienti o meno. E poi c’è il lato drammatico del fatto che si continui a non rispettare le prerogative dei consiglieri comunali, laddove a domanda precisa è necessaria una risposta precisa». [Continua in basso] 

Il capogruppo ha, quindi, ribadito che «è stato chiesto come siano stati affidati lavori e non è stata data alcuna risposta. È stato chiesto il nome della ditta che ha svolto i lavori e non ci è stata fornita alcuna risposta, il nome del direttore dei lavori e non è stata data risposta, se esista o meno un collaudo e non è stata data risposta perché è stato fatto riferimento ad un collaudo relativo ad  un primo lavoro, quando invece è stato fatto un secondo lavoro che ha verosimilmente determinato il pericolo, e quali contestazioni in ordine ai lavori e i motivi della chiusura della scuola, cioè cinque punti assolutamente chiari rispetto ai quali ci si aspettava una risposta chiara, e invece l’assessore Bruni dice in linea del tutto generica che l’amministrazione è rispettosa della sicurezza dell’edilizia scolastica. L’interrogazione era chiara e non ho avuto risposte. L’assessore fa, invece, riferimento ad una risposta scritta, anche in questo caso violando le prerogative, poiché se esiste una risposta scritta, da regolamento, questa deve essere consegnata prima del Consiglio. Quindi – ha proseguito il consigliere democrat -, se da un lato non viene consegnata la risposta scritta, se non si risponde in modo chiaro alle domande mi viene solo da dire che sono sgomento per la superficialità con cui viene affrontata non la questione politica, perché non si tratta di questione politica, ma la questione amministrativa. Ho solo capito che è stato fatto un primo intervento e poi un secondo, ma non era questa la domanda. Ho chiesto perché sia stata chiusa la scuola: è possibile che non si abbia il diritto di sapere perché sia stata chiusa la scuola di Portosalvo?  Perché l’assessore non vuole fare i nomi e i cognomi dei tecnici? E allora si nasconde dietro il politichese le grandi questioni amministrative che riguardano il territorio vibonese. Si nasconde dietro la retorica delle frasi fatte, degli slogan i punti sui quali l’opposizione incalza e pretende risposte. E, infine, la violazione delle prerogative dei consiglieri comunali per cui oggi non si possiede quella risposta scritta di cui l’assessore parla», ha concluso Stefano Luciano.

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