Comune di Vibo e lavori pubblici, Luciano: «Il settore delle incompiute»
Dal capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale lungo elenco di interventi avviati dall’attuale amministrazione cittadina e ancora da portare a termine
Chiarisce in premessa che «il settore dei lavori pubblici è il più importante settore della vita amministrativa di un Comune. Sia perché consente di creare opportunità di lavoro per le imprese e sia perché consente la realizzazione di cose concrete per la collettività e cioè le opere pubbliche». Eppure, Stefano Luciano, capogruppo del Partito democratico al Comune di Vibo, ritiene che questo settore rappresenti «un fallimento nell’ambito dell’amministrazione Limardo». [Continua in basso]
Perché? Presto detto: per il consigliere democrat «non vi sono cantieri strategici aperti, le opere avviate dalle passate amministrazioni non sono state portate a compimento, le poche opere realizzate sono realizzate male con evidenti disagi per i cittadini. Pensiamo – aggiunge Stefano Luciano – al tetto della scuola di Portosalvo, costato oltre 100mila euro e subito dopo considerato a rischio crollo tanto da portare alla chiusura della scuola, pensiamo anche alla strada di Longobardi, al teatro comunale, alla scala mobile, alla famosa strada del mare aperta e chiusa per mancanza di sicurezza dopo qualche giorno, alla biblioteca comunale chiusa per inagibilità. Pensiamo anche al mancato rifacimento della rete idrica, al muro di Piazza Municipio, alla Tonnara di Bivona abbandonata e trascurata fino ad apparire deteriorata».
In conclusione, a giudizio sempre del capogruppo del Pd a Palazzo Luigi Razza, «è il settore delle incompiute che fotografa l’immagine di un’amministrazione che annuncia sempre l’arrivo di milioni di euro per scopi pubblicitari, che puntualmente non arrivano mai, e che non riesce a realizzare nulla di concreto per i cittadini a causa di una evidente incapacità amministrativa. Spero che presto si possa girare pagina e superare – conclude Stefano Luciano – un’amministrazione priva di consistenza che fa dello slogan e della comunicazione continua l’unica ragione del suo essere».