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Comune Vibo: assessorato alle Politiche sociali nel mirino di cinque consiglieri

Il consulente Pasquale Luzzo querela intanto l’assessore Rosamaria Santacaterina ritenendo false alcune affermazioni della componente della giunta Limardo esternate nel corso del question time

Comune Vibo: assessorato alle Politiche sociali nel mirino di cinque consiglieri
L'assessore Rosamaria Santacaterina
L’assessore Santacaterina e il sindaco Limardo

«Apprendere dalla stampa di una querela ai danni dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Vibo Valentia sporta dal consulente tecnico che, per diversi anni, ha affiancato il nostro Comune e causata da “false e gravi affermazioni esternate dall’assessore durante il question time del 18/10/2021”, lascia amareggiati e perplessi noi consiglieri che da mesi esprimiamo con forza tutto il nostro dissenso nei confronti di un settore che, dopo più di due anni e mezzo, poco o nulla ha prodotto e, ancor peggio, sempre è rimasto sordo alle richieste di chi domandava un cambio di passo unicamente a tutela delle fasce più deboli della popolazione». E’ quanto dichiarano in una nota i consiglieri comunali Lorenza Scrugli, Elisa Fatelli, Laura Pugliese, Stefano Soriano e Stefano Luciano dopo la querela di Pasquale Luzzo (consulente esterno del Comune dal 2010 al 2020) nei confronti dell’assessore Rosamaria Santacaterina per il reato di diffamazione aggravata in relazione al progetto Pon Inclusione ed ai relativi fondi per oltre due milioni di euro.

L’assessore nel corso del Question time del 21 ottobre scorso aveva indicato come responsabili di mancati adempimenti e danni all’ente i consulenti del Comune. Accuse rispedite al mittente da Pasquale Luzzo che aveva invitato l’assessore Santacaterina a scusarsi pubblicamente. Scuse mai arrivate e da qui la querela per diffamazione aggravata.

«Proprio le enormi perplessità sollevate dalle parole dell’assessore durante il question time, perplessità rese ancora più profonde dalle successive dichiarazioni espresse dal dott. Luzzo a mezzo stampa, avevano indotto alcuni consiglieri a produrre accesso agli atti la cui risposta non solo è andata ben oltre i tempi previsti dalla legge ma, ancor peggio, è stata tanto parziale ed omissiva da non consentire in alcun modo di desumere quanto effettivamente richiesto. Prendiamo l’occasione – spiegano ancora i cinque consiglieri comunali – per evidenziare che produrremo nuova istanza ricorrendo a tutte le sedi competenti qualora la stessa continuasse a non essere evasa e ribadire che la tanto decantata legalità e trasparenza dovrebbe innanzitutto trovare riscontro nei fatti e negli atti di questa amministrazione. Continuiamo inoltre, per come sempre e incessantemente  fatto in aula, a chiedere all’assessore di affrontare quel confronto al quale troppo spesso si è sottratta, di svolgere il proprio ruolo vigilando su quanto accade in assessorato e, qualora le parole da Lei espresse nel question time che tanti dubbi hanno in noi sollevato, risultassero dagli atti davvero non veritiere, di rassegnare le dimissioni ormai inevitabili e doverose nei confronti di chi, da oltre due anni e mezzo, attende che l’azione amministrativa di questo assessorato trovi nelle loro necessità il faro illuminante di un percorso che fino a questo momento ha riservato loro davvero poco o nulla».

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