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Zambrone, “Identità e futuro” e le ragioni di una scelta

I consiglieri d’opposizione Grillo e L’Andolina esplicitano i motivi che li hanno indotti alle dimissioni contribuendo così alla fine anticipata della consiliatura.

Zambrone, “Identità e futuro” e le ragioni di una scelta

Identità e futuro per Zambrone, gruppo consiliare di minoranza che ha contribuito con le proprie dimissioni a porre fine all’esperienza amministrativa guidata dal sindaco Pileggi, interviene per chiarire le motivazioni politiche alla base di tale scelta.

Diverse le ragioni addotte dai consiglieri Corrado L’Andolina e Marina Grillo. In primis: «se i rapporti interni alla maggioranza di un’amministrazione comunale si sfilacciano fino a disgregarsi, la forza che sorregge l’esecutivo diventa, per sua stessa natura, politicamente fragile. Nella fattispecie, le dimissioni del sindaco, rendono la crisi amministrativa chiaramente irreversibile. Pertanto, la minoranza non può mettere in campo un ingiustificato comportamento trasformistico. Il suo dovere, presentandosene l’opportunità è quello di restituire la parola agli elettori».

Poi le «totali divergenze politiche di questi mesi, fra maggioranza e minoranza. Tanto che “Identità e futuro per Zambrone” ha presentato sei interrogazioni e una interpellanza. Bocciate poi dalla maggioranza tutte le proposte del gruppo di minoranza: un ordine del giorno e sette mozioni. Il rifiuto di un dialogo costruttivo ha avuto rilevanza nella decisione di porre fine a tale esperienza».

Tra le proposte bocciate, risulta incomprensibile per i consiglieri di minoranza la scelta di «bocciatura della mozione di solidarietà ai francesi per le stragi del 13 novembre scorso e quella per l’istituzione dell’Albo d’oro comunale dei caduti sul lavoro. Umanamente dolorosissima, quella sulla celebrazione della Shoah, poi organizzata in termini molto differenti da come richiesti».

Ancora, tra le motivazioni che hanno infine convinto Grillo e L’Andolina a rassegnare le dimissioni il fatto che «il comune attraversa un momento di crisi rilevante. In questi pochi mesi, i grandi nodi dell’amministrazione (bilancio, costo dei servizi, erosione costiera, strutture comunali) non sono stati affrontati con l’energia dovuta».

Infine, viene rimproverata al sindaco «l’assenza di una progettualità strategica sui temi della promozione turistica e culturale. Spicca l’omessa celebrazione del bicentenario della morte di Gioacchino Murat che ha istituito l’autonomia municipale zambronese».

La decisione dunque, ineludibile per i consiglieri di minoranza, che precisano di averla assunta comunque ascoltando tutti i candidati della lista. Quindi i ringraziamenti a sindaco, presidente del consiglio, capigruppo, consiglieri, assessori, personale nell’ammissione che «non c’è gioia personale per tale epilogo, perché una frattura di tale portata è sempre un fatto doloroso per la comunità. Ma c’è la consapevolezza di avere agito correttamente e con linearità sia durante il mandato che nel suo atto conclusivo».

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