La contromossa di Luciano: un asse con Bruni e Grillo per arginare Mangialavori
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Il celebre Terzo principio della dinamica, se applicato alla politica cittadina, fa sì che...
se un gruppo consiliare all’interno della maggioranza di Palazzo Luigi Razza, acquisisce consistenza incamerando consiglieri da altre compagini, un movimento speculare interessi un’altra formazione che non vuole essere da meno. È questo, in estrema sintesi, quello che sta accadendo in questi giorni nella dinamica maggioranza a sostegno del sindaco Elio Costa. Il quale, varcata già da un po’ e senza particolari traumi la simbolica soglia dei cento giorni, osserva ora distaccato i movimenti sullo scacchiere dell’aula. Martedì era toccato ai Liberali per Vibo, al secolo Forza Italia, annunciare l’ingresso tra le proprie fila di due consiglieri, Ivan Servelli e Franco Tedesco, già eletti sotto i simboli delle liste civiche Liberamente insieme e Vibo unica. La prima, formazione ispirata dal già presidente della Camera di commercio Michele Lico e dall’ex consigliere regionale Pietro Giamborino; la seconda messa in piedi dall’attuale presidente del consiglio Stefano Luciano.
Forza Italia alza la voce in consiglio: Servelli e Tedesco alla corte di Mangialavori
Un drappello di sei consiglieri, quello ora guidato da Lorenzo Lombardo, che va a configurare il gruppo più consistente all’interno della maggioranza. Non per molto, perché, come detto, un altro significativo smottamento interessa in queste ore l’emiciclo cittadino. E se a curare la regia del primo ci ha pensato il sempre più quotato consigliere regionale forzista Giuseppe Mangialavori, a dirigere il secondo sarà lo speaker di Palazzo Razza, il presidente del consiglio Stefano Luciano, forte del sostegno, defilato ma decisivo, di un ex big della politica locale, l’ex presidente della Provincia e consigliere regionale Gaetano Bruni. Sponsor convinto, quest’ultimo, di un patto federativo tra i gruppi Vibo Unica di Luciano e Alleanza per Vibo, frutto della lista “civica” dell’Udc proprio da lui promossa a suo tempo.
Un’operazione che quasi certamente coinvolgerà anche quel che resta di Liberamente insieme, con l’ingresso di almeno una delle due consigliere rimaste in quota Lico-Giamborino e, dato ancor più rilevante, il gruppo Vibo Valentia Popolari espressione dell’Ncd di Alfonso Grillo. Ciò, sul piano numerico, consentirebbe all’inedito asse Luciano-Bruni-Grillo non solo di pareggiare i conti con la squadra di Mangialavori ma addirittura ribaltare i rapporti di forza in consiglio, arrivando a contare fino a 8 consiglieri. Con un occhio sempre rivolto allo scranno più alto dello stesso, verso il quale, all’unisono, ribadiscono fiducia incondizionata e sostegno pieno. Almeno per il momento.