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Vibo, dodici anni di attesa per i lavori sul dissesto idrogeologico

Tanto è trascorso dalla legge regionale per la messa in sicurezza dei versanti Affaccio, Cancello Rosso, Piscopio e Triparni. Ma la pratica potrebbe essere a una svolta. L’assessore Russo: «Dopo le ultime verifiche della Sua apriremo i cantieri»

Vibo, dodici anni di attesa per i lavori sul dissesto idrogeologico
La frana di Triparni (repertorio)

Sono trascorsi 12 anni dalla legge regionale 9, con la quale l’allora amministrazione Loiero stanziava un contributo costante poliennale di 1,5 milioni decorrenti dall’esercizio 2008 per il territorio vibonese, pesantemente colpito dall’alluvione del 3 luglio 2006. Un contributo che avrebbe consentito al Comune di Vibo la realizzazione di un programma di interventi infrastrutturali da destinare al risanamento, riqualificazione e recupero del territorio. Ma già solo dall’approvazione di quella legge all’elenco degli interventi finanziati passarono quattro anni. Nel 2011, comunque, si arrivarono a prevedere i “Lavori di messa in sicurezza dei versanti Affaccio, Cancello Rosso, Piscopio, Triparni, ex tracciato Ferrovie calabro-lucane e Longobardi”. 

Il progetto definitivo per quest’opera risale all’ottobre 2016, mentre è di esattamente un anno dopo l’appalto per mezzo di gara a procedura aperta tramite la Stazione unica appaltante. Però arrivano gli intoppi giudiziario-amministrativi. Perché una sentenza del Tar Calabria annulla alcuni verbali, e poi lo conferma anche il Consiglio di Stato. Alla commissione giudicatrice della Sua non resta che operare una nuova valutazione delle offerte. Cosa che comporta un nuovo ricorso al Tar, mentre le strade, i costoni, le piazze restano franate, mentre i pericoli sono sempre dietro l’angolo e i cittadini vibonesi stentano a recuperare fiducia nell’operato delle amministrazioni.

giovanni russo«Parliamo di opere importantissime – commenta oggi l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Russo – che la città attende da decenni. Purtroppo la realizzazione è stata evidentemente ritardata, tra le altre cose, dalla lungaggine delle procedure». Russo vede la luce in fondo al tunnel, e spiega quali saranno i prossimi passaggi e che tipi di interventi sono previsti in ogni cantiere: «Sono in corso, alla Sua, le verifiche di legge sull’impresa aggiudicataria al fine di far partire tali opere che consentirebbero – attraverso la realizzazione di  sistemi di consolidamento delle aree esistenti ed edificate e al tempo stesso dei sistemi di drenaggio della aree in frana per rimuovere le cause dell’attivazione delle frane stesse – la messa in sicurezza delle aree di Cancello Rosso e di Affaccio. Per la zona di Triparni si procederà con la ricostruzione del piazzale tramite l’esecuzione di un rilevato rinforzato mediante la presenza di geogriglie. Mentre per la zona di Piscopio il consolidamento e la messa in sicurezza della scarpata sub-verticale, con un intervento di carattere geotecnico costituito dalla protezione antierosiva delle scarpate, realizzata mediante l’applicazione di una geostuoia rinforzata con rete metallica resa solidale al terreno». Insomma, è solo questione di tempo (si spera e si ritiene poco) per mettere in sicurezza queste aree: «Non appena saranno completati i dovuti controlli sull’impresa che si è aggiudicata i lavori – conclude Russo – saranno aperti i cantieri».

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