Nuovo ospedale, Cgil: «Una battaglia che non siamo disposti a perdere»
All’indomani del dibattito in consiglio comunale, il sindacato si dice fiducioso che la struttura sanitaria si farà dicendosi pronto ad «una grande battaglia di salute e speranza».
Segnali di speranza che stridono con il diffuso scetticismo e, ancora di più, con un dilagante pessimismo che pare andare per la maggiore in relazione alla costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia. Li avanza la Cgil vibonese, rintracciando nel dibattito che nei giorni scorsi ha tenuto banco all’interno del consiglio comunale vibonese, dei segnali, appunto, cui guardare con ragionevole positività.
Per il sindacato, in quella riunione, «alcune cose hanno dato un senso e, forse, la speranza di poterlo costruire. Certamente, non lo si farà con uno schiocco di dita o con il pessimismo della rassegnazione ma, quanto emerso nel dibattito potrebbe segnare un cambio di passo e di atteggiamento politico».
Intanto, perché «si è riusciti ad affrontare a più mani una discussione con il beneficio del contraddittorio, medico, tecnico e sociale, e di rendere verità sulle tante sciocchezze raccontate ai cittadini in tutti questi anni»; poi perché «nel nutrito dibattito, si è sentito un inusuale protagonismo nel confronto di merito, aspro e diretto» che ha dato luogo ad «un’assise motivata, con molte scommesse, nuove e giovani, che potrebbero lasciare alle spalle la pesante eredità ricevuta e dare concretamente una spinta risolutiva ai gravi problemi della sanità vibonese».
Sul piano politico, ancora, «non un gioco a scaricabarile tra fazioni contrapposte, ma la constatazione che comunque siamo stati beffati ed umiliati, con il concorso delle nostre incapacità. In questo, purtroppo, non paga, il diffuso scetticismo che, troppo ci sta sovrastando e rischia di convincerci che il nuovo ospedale dopo dieci anni non lo si farà più».
Per il sindacato «”Anche se la pazienza é amara, i suoi frutti sono particolarmente dolci”» dunque vale la pena impegnarsi in una «grande battaglia di salute e di speranza che, come Cgil, insieme alle tante volontà ed intelligenze motivate, non siamo certamente disposti a perdere».