Comune di Vibo, il Pd a FI: «La Corte dei Conti ha bocciato il loro Piano di risanamento»
Il coordinamento dem cittadino a difesa del capogruppo Luciano, che aveva parlato di mala gestione dell'Ente da parte del partito di maggioranza. «Inutile fare i bodyguard del sindaco, bisogna confrontarsi sulle questioni al netto di personalismi»
A Vibo Valentia continua il botta e risposta tra Partito democratico e Forza Italia dopo che il Comune è piombato di nuovo nell’incubo dissesto finanziario con la bocciatura da parte della Corte dei Conti del Piano di risanamento presentato dall’amministrazione guidata dal sindaco Maria Limardo.
In particolare, i dem intervengono dopo la nota dei forzisti e in un comunicato – a firma di Francesco Colelli (coordinatore cittadino), Stefano Soriano (vicecapoguppo Pd), e dei componenti del coordinamento cittadino Pd Gerlando Marasco, Samantha Mercadante, Claudia Gioia, Carmelo Apa e Antonio Iannello – spiegano: «Leggendo il comunicato di Forza Italia, tiriamo un respiro di sollievo nell’apprendere dell’esistenza di tale gruppo e ci fa piacere che stiano tutti bene. Sarà forse la spinta propulsiva del neo capogruppo, che sostituisce il “capogruppo a distanza” che oramai da molti mesi aveva dato la giusta via a questo gruppo… la via del silenzio. Si, perché un partito non si limita solo ad alzare la mano in consiglio o a fare da “bodyguard politici” al sindaco ad ogni attacco che arriva dalle opposizioni». [Continua in basso]
«Ci fa piacere leggere questo comunicato – aggiungono -, pieno di livore e indignazione, nei confronti del nostro capogruppo e del nostro partito, perché accentua la già palese e netta distinzione tra noi e loro. Tra chi fa politica e chi pensa che la si faccia scendendo sul personale. Ci avrebbe fatto ancora più piacere se, la stessa indignazione, l’avessero manifestata nei mesi scorsi quando la giunta si è lasciata andare a gaffe politiche amministrative inenarrabili, dalla “scuola campo” di Portosalvo alla strada di Longobardi o di San Pietro, passando per “l’autostrada” di Candrilli».
L’attenzione viene poi portata sulla difficile situazione finanziaria dell’Ente e su quanto non è stato fatto per tentare di porvi rimedio: «Soprattutto, i cari consiglieri, si sarebbero dovuti indignare per la presa in giro anche nei loro confronti, lunga due anni, ad opera di sindaco e assessore al bilancio che, con un piano di riequilibrio “fuffa” hanno allungato un’agonia inutile, gettando fumo negli occhi all’intera città. Ed è proprio questo il punto focale: qui non si discutono le ragioni del dissesto, che sappiamo bene essere antiche, bensì un intervento di riequilibrio giudicato carente, non da Luciano o dal Pd – sottolineano -, ma dalla Corte dei Conti. Organo terzo, qualora gli eccelsi consiglieri non lo sapessero».
«Fare politica – continuano i dem – avrebbe significato confrontarsi nel merito della questione, al netto dei personalismi, ma si continua a sfuggire dalle tematiche di merito. Del resto, siamo di fronte a consiglieri che lasciano l’aula ogni qual volta tocca affrontare proposte sottoscritte dall’opposizione e che accettano un ruolo di subordinazione alla giunta ed alla burocrazia. Il Pd esiste e procede veloce verso la strada della costruzione di una vera alternativa ad una politica del centrodestra cittadino priva di visione e consistenza che ha ridotto ai minimi termini una splendida città dalle mille risorse».
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