venerdì,Novembre 22 2024

«Sanità vibonese periferia di Catanzaro», la proposta di Cavallaro per uscire dall’emergenza

Il leader della Cisal auspica l’apertura di un tavolo di condivisione alla presenza di Oliverio e del dg caligiuri e della Conferenza dei sindaci. Critico sulla mancata nomina di un vibonese alla guida dell’Asp, auspica che ci si ravveda sulle nomine di direttore sanitario aziendale e direttore amministrativo.

«Sanità vibonese periferia di Catanzaro», la proposta di Cavallaro per uscire dall’emergenza

«Forse è giunto il momento che attorno al problema sanità vibonese si apra un nuovo e qualificato confronto, possibilmente a 360 gradi, per dare un minimo di sensazione che le criticità che da tempo attraversa questo delicato settore della vita pubblica sono attenzionate da tutti: addetti ai lavori e non». 

È quanto dichiara in una nota il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, auspicando un’inversione di tendenza in materia di sanità che coinvolga la conferenza dei sindaci, la Regione Calabria e il nuovo dg dell’Asp vibonese Angela Caligiuri.

Per Cavallaro vi è soprattutto la necessità di «ripartire per mettere insieme un progetto di condivisione. Non fosse altro che per sfavorire il sempre più pericoloso pensiero di chi vuole che la sanità vibonese vada a rotoli riversando ogni tipo di attenzione verso Catanzaro, con l’intenzione, ovviamente, di relegare Vibo Valentia a sede di un modesto presidio di “primo intervento”».

A parere del leader della Cisal, vi è poi una «serie di importanti ed inderogabili quesiti che partono dall’utilità di domandarsi cosa si vuol fare della sanità pubblica vibonese, visto che i segnali provenienti dai piani alti della Cittadella Regionale sono tutt’altro che incoraggianti e privi di ogni speranza di ripresa».

Ancora, Cavallaro mette in evidenza «un dato incontrovertibile: a Reggio Calabria, a Cosenza, a Catanzaro e a Crotone i direttori generale nominati di recente, sono tutti espressione della professione locale. A Vibo Valentia è stata nominata Angela Caligiuri, sul cui percorso professionale nulla da obiettare, ma è giusto che non passi inosservato che ancora una volta la classe dirigente locale ha subito una ennesima ed ingiustificata penalizzazione». Quindi l’auspicio è che «lo “schiaffetto” non abbia a proseguire anche sulle nomine di direttore sanitario aziendale e direttore amministrativo perché sarebbe una scelta molto ma molto discutibile».

Nell’immediato futuro, l’esponente sindacale si dice concorde «sull’idea (avanzata dai consiglieri comunali del Pd, ndr) di convocare nella sala consiliare di Palazzo “Luigi Razza” il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e il nuovo dg Caligiuri per discutere sul futuro della sanità vibonese (soprattutto nuovo ospedale) ma è evidente che l’organizzazione di una Conferenza dei sindaci della provincia comprenderebbe meglio le ragioni di una discussione e dello studio di un progetto capace di inventarsi un nuovo modo di fare sanità in un territorio che soffre inesorabilmente l’isolamento dalla classe dirigente che decide».

Il caso: Pd in corto circuito, sul nuovo ospedale chiede conto a se stesso

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