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Comune di Vibo e dissesto, verdetto alle porte: il sindaco Limardo mercoledì alla Corte dei Conti

Per quella data i magistrati contabili di Catanzaro potrebbero avere già deciso se dichiarare o meno lo stato di secondo default di Palazzo Luigi Razza. Convocato nel capoluogo di regione anche il Collegio dei revisori dei conti dell’ente

Comune di Vibo e dissesto, verdetto alle porte: il sindaco Limardo mercoledì alla Corte dei Conti
Il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo

Mancano due giorni, poi tutto sarà concluso. O, almeno, così dovrebbe essere. È fissata, infatti, per mercoledì prossimo, 27 ottobre, l’adunanza pubblica del sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo presso la Corte dei Conti della Calabria – Sezione regionale di controllo.  Al centro del confronto con i magistrati contabili del capoluogo di regione ci sarà l’esame dell’attuale situazione finanziaria di Palazzo Luigi Razza. Più in particolare, la discussione dovrebbe concentrarsi sul Piano di riequilibrio finanziario presentato ad agosto del 2019 (dopo il sì di giunta e consiglio) sia alla Corte dei Conti sia al Ministero dell’Interno da parte dell’amministrazione cittadina con l’obiettivo di riuscire ad evitare una seconda dichiarazione di dissesto economico-finanziario dell’ente visto il buco economico di decine e decine di milioni di euro che attanaglia il Palazzo di Città. Un disavanzo calcolato in 34.6 milioni di euro a cui vanno aggiunti i 18,7 lasciati dalla commissione straordinaria di liquidazione, che ha gestito il primo default, che sono di difficile esigibilità da parte dell’ente perché si tratta in concreto di crediti molto vecchi. [Continua in basso]

All’interno del documento contabile, al vaglio da ormai oltre due anni della Corte dei Conti (con la magistratura contabile che ha richiesto più volte all’ente verifiche e nuovi accertamenti finanziari e l’esecutivo Limardo che ha replicato con le proprie controdeduzioni), le misure che l’amministrazione Limardo intende adottare nel prossimo futuro al fine di riuscire a ripianare proprio il disavanzo ed evitare così un ulteriore e pesante fallimento del Comune capoluogo. In caso contrario, l’amministrazione si troverebbe ancora una volta a dover affrontare anni decisamente pesanti che condizionerebbero in modo forte l’azione amministrativa. Tanto da portare, tra le altre conseguenze, il Comune da un lato a dover mantenere ancora alti i tributi locali e, dall’altro, ci potrebbe essere il concreto rischio di un ridimensionamento dei servizi essenziali erogati dall’ente. [Continua in basso]

Chi andrà a Catanzaro

Il primo cittadino si recherà a Catanzaro unitamente all’assessore comunale al Bilancio e alla programmazione finanziaria Maria Teresa Nardo e al dirigente del settore Finanziario, l’attuale segretario generale Domenico Libero Scuglia. Ma ad essere stato convocato a Catanzaro è stato anche il Collegio dei revisori dei conti del Comune che risulta composto da Antonio Maria Niceforo (presidente), da Andrea Sansotta e da Pietro Antonio Iacino (entrambi componenti). Va ricordato che il Comune è, peraltro, formalmente uscito da poche settimane da un primo dissesto economico-finanziario. La determina che ha nesso nero su bianco la parola fine è stata licenziata dalla commissione straordinaria di liquidazione del debito. Il default, come si ricorderà, era stato dichiarato il 21 giugno del 2013 dall’amministrazione guidata dall’ex sindaco Nicola D’Agostino a fronte di una massa passiva di oltre 30 milioni di euro da ripianare. [Continua in basso]

Tornando all’adunanza pubblica di mercoledì prossimo, ad oggi non sembrano chiari i criteri con le quali si svolgerà il faccia faccia. Comunque queste le possibilità più plausibili: i magistrati contabili giungeranno in aula pronti a leggere il dispositivo con all’interno la dichiarazione o meno di dissesto del Comune, in alternativa i giudici potrebbero invece consentire l’apertura di un contradditorio con l’amministrazione comunale, concedendo al sindaco Maria Limardo di poter depositare altre nuove memorie sulle quali da giorni stanno oramai lavorando gli uffici competenti di Palazzo Razza. In questo ultimo caso, i magistrati potrebbero pronunciarsi subito dopo avere valutato le nuove carte o prendersi ancora giorni prima di arrivare ad adottare una scelta definitiva.

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