venerdì,Novembre 22 2024

Il Corsivo | Comune di Vibo, dopo le regionali i problemi di sempre

La perdita dei finanziamenti per gli impianti sportivi e le mancate dimissioni. La paradossale situazione del cimitero di Triparni e le sorprendenti dichiarazioni del sindaco e degli assessori

Il Corsivo | Comune di Vibo, dopo le regionali i problemi di sempre
Il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo

Smaltita la sbornia elettorale, la città si risveglia con i problemi di sempre e con un’amministrazione incapace di gestirli. Fanno scuola in tal senso alcune delle criticità segnalate e dibattute dalle forze di opposizione. Riteniamo che la vicenda relativa alla perdita del finanziamento – per mancata partecipazione al bando – previsto per la realizzazione e riqualificazione degli impianti sportivi, meriti, per i suoi paradossi ed i danni causati, un posto in prima pagina. I fatti sono noti: erano disponibili fondi statali ammontanti a 140 milioni di euro per la realizzazione delle opere sopra specificate. Nella provincia vibonese ben cinque Comuni – enti dove gli amministratori chiacchierano poco, lavorano molto e non hanno la presunzione di rappresentare un esecutivo di “ alto profilo”- attraverso la partecipazione al bando sono stati destinatari di cospicui finanziamenti, tutti abbondantemente oltre il mezzo milione di euro. Alla luce di tutto questo,  le opposizioni hanno chiesto di conoscere i motivi per i quali la città capoluogo fosse rimasta esclusa dai finanziamenti. Nel corso dei lavori della IV commissione consiliare, dove era stato chiamato a relazionare l’assessore al ramo Falduto, è emersa una grottesca verità: i finanziamenti non sono arrivati semplicemente perché i “cervelloni” che amministrano la città non hanno ritenuto utile partecipare. Scoperta, questa, disarmante in quanto, secondo le argomentazioni  del consigliere di minoranza Lorenza  Scrugli, dimostratasi in commissione molto ferrata sull’argomento, la determinazione di non partecipare al bando è frutto della mancata lettura – e/o della superficialità con cui la stessa è avvenuta –  delle norme del regolamento,  che ha condotto  all’errato convincimento dell’obbligatorietà del cofinanziamento da parte del Comune,  impossibile per un ente in stato di pre-dissesto, come è allo stato Vibo. Chiarito tale aspetto, va aggiunto che le asserzioni di Falduto assumono rilievo anche sotto un diverso profilo: egli, precisando in premessa che all’epoca dei fatti non era assessore – e pertanto, aggiungiamo noi, nessuna responsabilità gli può essere ascritta – chiama indirettamente in causa il titolare del tempo, il quale, per ironia della sorte, era il sindaco Limardo, che aveva trattenuto per sé la delega al ramo.

Lo stesso sindaco che – e qui cadiamo veramente nel comico –  nello scorso mese di settembre inviava a tutti gli assessori una rude e “minacciosa” missiva con la quale li avvertiva che sarebbero stati ritenuti personalmente responsabili della eventuale perdita di qualsiasi finanziamento erogato da altri enti, sia regionali che statali e sovranazionali. Come si vede, un vero e proprio preavviso di licenziamento, al quale un sindaco coerente con quel che scrive – di fronte all’acclarata  sua responsabilità  in ordine alla mancanza di un atto d’indirizzo politico finalizzato alla partecipazione al bando – farebbe seguire il proprio autolicenziamento (dimissioni).
Chiudiamo questo capitolo, il cui contenuto non può e non deve destare meraviglia alla luce del fatto che per questa amministrazione diventa perfino un ostacolo insormontabile garantire l’apertura dei cimiteri, questione ritornata di attualità in seguito ad un recentissimo intervento sulla stampa del  capogruppo del Pd Stefano Luciano. Il politico, nel preannunciare un’interrogazione al solito sindaco, denuncia la paradossale situazione che stanno patendo gli abitanti della frazione Triparni, impossibilitati, dopo aver corrisposto all’ente comunale tutti gli oneri del caso, ad iniziare i lavori di costruzione delle cappelle di famiglia in quanto il luogo sacro rimane sistematicamente chiuso. A conferma dell’insipienza amministrativa, va evidenziato come la “questione cimiteriale” si trascini ormai da tempo ed abbia avuto come pregresso protagonista in negativo l’assessore e vicesindaco Primerano il quale, nel rispondere ad un’interrogazione dell’altro consigliere del Pd Stefano Soriano – attinente al ridotto orario di apertura dei cimiteri cittadini – non trovava di meglio che alzare le mani in segno di resa sostenendo che le cause del disservizio erano da collegare all’elevato numero di cimiteri non proporzionato alla popolazione residente. Di fronte a tutto questo,  preferiamo astenerci da ogni commento ed affidare le conclusioni al primo cittadino, secondo il quale il suo esecutivo sta operando bene.

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