Il dopo Regionali, Luciano (Pd) analizza il voto e auspica a Vibo l’apertura della fase congressuale
Il capogruppo dem al Comune: «Si deve aprire una discussione democratica e coinvolgente per scegliere i soggetti che avranno il compito di rappresentare ad ogni livello il partito provinciale e cittadino»
«Il Partito democratico deve partire dalla città capoluogo, deve aprirsi e deve soprattutto dimostrare di essere una forza politica fortemente inclusiva. Ma si deve partire dalla fase congressuale». Parla con estrema convinzione Stefano Luciano, capogruppo democrat al Comune di Vibo Valentia. A bocce ferme, l’esponente dem analizza il recente voto delle Regionali. E se da un lato l’interessato esulta per ciò che è accaduto lungo lo Stivale, dall’altro non manca di annotare problemi e limiti a livello locale e regionale che impongono, evidentemente, una accelerata sul che fare. Luciano chiarisce, quindi, che «l’esito delle competizioni elettorali del Partito democratico su scala nazionale è rassicurante e fa ben sperare in un superamento dei sovranismi e dei populismi che hanno caratterizzato la storia politica recente». [Continua in basso]
Meno entusiasmante – rileva però Luciano – «è il quadro regionale calabrese, che ha visto prevalere nettamente il centrodestra su un centrosinistra diviso e frammentato e che spinge necessariamente ad aprire una riflessione che non può essere rimandata. Il commissario regionale del Pd Graziano ha fatto bene ciò che ha potuto in una situazione obiettivamente difficile, creando le condizioni per una stagione di vero rinnovamento nella nomenclatura del partito. Ma ora tocca alla classe dirigente locale tracciare la direzione di marcia aprendo alla fase dei congressi, cittadino, provinciale e regionale, per ricostruire un partito all’insegna di nuove figure che sappiano ricondurre verso una linea unitaria un insieme di energie alternative all’attuale governo regionale e cittadino di centrodestra».
Ciò vale, secondo il capogruppo dem, anche in provincia di Vibo Valentia e nella città capoluogo, dove – spiega – «il centrosinistra ha dimostrato di essere vivo nei consensi ma privo di una locomotrice che sappia fare sintesi. È il Pd che, a partire dalla città capoluogo di provincia, deve creare le condizioni per diventare quella locomotrice capace di tornare a vincere con una classe di amministratori capaci ed onesti. Ma questo potrà avvenire qualora senza alcun tentennamento si procedesse sin da subito verso la realizzazione di un nuovo Pd, aprendo ad un processo di aggregazione di consiglieri comunali, soggetti politici e liberi cittadini che da oggi intendono impegnarsi nella ricostruzione dell’area progressista». [Continua in basso]
A chiusura di questo processo di aggregazione, sempre a parere di Luciano, «si deve velocemente aprire una discussione democratica e coinvolgente per scegliere, con giudizio e responsabilità, i soggetti che avranno il compito di rappresentare ad ogni livello il partito provinciale e cittadino. Sono convinto che solo aggregando e rinnovando – questo l’auspicio finale del capogruppo consiliare – si troveranno le condizioni per vincere le prossime sfide elettorali e garantire stabilità ad un quadro di centrosinistra».