Migranti, il Comune di Vibo realizza un Centro culturale e uno di aggregazione sociale: ecco dove
L'amministrazione punta a un «sistema complessivamente più equilibrato e sostenibile in cui l'integrazione diventi fattore di crescita delle comunità locali»
Favorire l’integrazione sociale dei migranti regolari nel territorio comunale. Questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale di Vibo Valentia che in merito si appresta a riqualificare alcuni immobili pubblici, al fine di realizzare un Centro culturale, in via Piemonte a Vena Media, e un Centro di aggregazione sociale, in via Toscana a Vena Inferiore. Complessivamente l’operazione avrà un costo pari a 1.135.000,00 euro. I fondi arrivano dal Ministero dell’Interno, il quale, a maggio del 2019, ha trasmesso al Comune capoluogo l’invito a presentare proposte progettuali per il recupero di beni pubblici da destinare proprio all’integrazione dei migranti regolari, a valere sulle risorse del Pon “Legalità” 2014-2020 – Asse 7 “Accoglienza e Integrazione migranti”. Avendo, dunque, valutato che il Comune di Vibo Valentia presenta un alto tasso di cittadini immigrati extracomunitari residenti, in ragione degli ingenti flussi migratori che hanno interessato il Paese negli ultimi anni, l’amministrazione comunale ha quindi deciso di aderire all’iniziativa del Ministero avviando un’azione finalizzata alla «rifunzionalizzazione degli immobili pubblici siti nelle frazioni di Vena Media, via Piemonte, e Vena Inferiore, in via Toscana, inutilizzati ormai da tempo», candidando una proposta progettuale a valere sui fondi del Programma “Legalità” 2014-2020, con l’obiettivo – come anticipato – di realizzare un Centro culturale e un Centro di aggregazione sociale. [Continua in basso]
Creare un sistema di integrazione
«Attraverso tale iniziativa – annotano da Palazzo Luigi Razza – l’amministrazione comunale di Vibo Valentia intende creare i presupposti per la realizzazione di un sistema complessivamente più equilibrato e sostenibile in cui l’integrazione dei migranti diventi fattore di crescita delle comunità locali e che rappresenti un punto di riferimento dell’area, anche – viene puntualizzato – attraverso attività di animazione sociale, culturale e partecipazione collettiva, con l’obiettivo di ridurre l’esclusione sociale anche con il coinvolgimento del partenariato istituzionale, economico-sociale e delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio».
Il passo successivo è stata l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica redatto dall’ufficio tecnico comunale relativo all’intervento di “Recupero e rifunzionalizzazione immobili siti nelle frazioni Vena Media e Vena Inferiore: Aggreghiamo nelle Frazioni”. Quindi, dopo avere trasmesso al Ministero dell’Interno il Modello per la presentazione dei progetti relativi all’intervento in oggetto, lo stesso dicastero ha comunicato l’ammissione al finanziamento del progetto per un importo pari a 1.135.000,00 euro.
IL bando per il progetto
Il 28 aprile del 2020 è stata, quindi, indetta la procedura negoziata «senza previa pubblicazione di un bando di gara per l’affidamento dell’incarico di progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, predisposizione di elaborati specialistici e di dettaglio eventualmente richiesti dagli enti competenti, nonché di tutte le attività di rilievo, misurazioni, accertamenti e indagini connesse, relative ai lavori di recupero e rifunzionalizzazione immobili siti nelle frazioni Vena Media e Vena Inferiore da destinare a Centro culturale e Centro di aggregazione sociale, da esperire con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa». Il 18 maggio del 2020, poi, è stata adottata successiva determina da parte del dirigente del Settore 5 con la quale sono stati approvati tutti gli atti della procedura negoziata relativi all’affidamento dell’incarico. Il 26 maggio è stata indetta la procedura negoziata che è stata aggiudicata alla “Società di Ingegneria Morpheme Srl” di Reggio Calabria, che ha provveduto, il 13 aprile scorso, a trasmettere il progetto definitivo dei lavori, approvato dalla giunta Limardo lo scorso 12 agosto. Mentre il 13 settembre al Comune è stato consegnato il progetto esecutivo dei lavori. [Continua in basso]
L’ultimo passaggio
Adesso serve solo l’ultimo atto: ossia si rende necessario procedere alla verifica della progettazione esecutiva dell’intervento in questione finalizzata al controllo della rispondenza degli elaborati progettuali ai documenti, nonché la loro conformità alla normativa vigente. Considerato, tuttavia, – scrive Domenico Scuglia, dirigente del Settore – che «le tempistiche stringenti dettate dal finanziamento rendono indispensabile procedere celermente all’affidamento del servizio di verifica essenziale per l’approvazione della progettazione esecutiva dell’intervento, al fine di rispettare i tempi per la realizzazione dello stesso», e «riscontrato che non è possibile affidare i servizi tecnici di ingegneria a personale interno della Stazione appaltante per carenza di organico e di idonei strumenti tecnici», nonché per le «difficoltà di rispettare i tempi della programmazione dei lavori», l’amministrazione comunale ha dunque ritenuto di affidare l’incarico professionale per l’espletamento della verifica della progettazione esecutiva «ad un operatore economico esterno – attraverso la pubblicazione di una manifestazione di interesse – in possesso dei requisiti richiesti».