Voti al centrodestra alle Provinciali di Vibo, il Pd espelle i “traditori”
La commissione di garanzia del partito ha chiuso il procedimento a carico dell’ex capogruppo Russo e dei consiglieri comunali Contartese, Cutrullà, Massaria, Roschetti e Ursida: il cosiddetto “gruppo Pitaro”
C’è voluto del tempo. Qualcuno non ci credeva più. Alla fine, però, il verdetto è stato emesso. Il procedimento disciplinare avviato dalla Commissione di garanzia del Pd di Vibo Valentia a carico dei consiglieri comunali vibonesi rei di aver votato per il centrodestra in occasione delle ultime elezioni provinciali – favorendo l’elezione dell’attuale presidente Salvatore Solano – è giunto finalmente a conclusione. E l’esito, se non scontato, era quantomeno prevedibile: l’espulsione dal partito. L’organismo interno del Pd, guidato dell’ex sindaco di Maierato e responsabile Enti locali, Sergio Rizzo, lo ha deciso, regolamento alla mano, nel corso dell’ultima riunione, quando erano ampiamente decorsi anche i 60 giorni previsti per l’esame delle eventuali controdeduzioni che pare, tuttavia, non siano mai pervenute in via Argentaria. Del resto gli stessi consiglieri (Pasquale Contartese, Giuseppe Cutrullà, Antonia Massaria, Antonino Roschetti, Giovanni Russo e Stefania Ursida) appartenenti al cosiddetto “gruppo Pitaro” e in precedenza difidati dal parlare a nome del partito, si erano già di fatto chiamati fuori. Lo ha fatto l’ex capogruppo consiliare Russo, proclamando esplicitamente, anche da queste pagine, la sua distanza dal Pd e dai metodi di alcuni dirigenti. Lo fa Cutrullà, già attivamente impegnato nella campagna elettorale per le elezioni comunali, nuovamente a sostegno della coalizione di centrodestra che fa capo al senatore Giuseppe Mangialavori. Lo ha fatto, da posizione diversa e senza – beninteso – incorrere in “sanzioni”, anche l’ormai ex segretario cittadino dem Francesco Pacilè – organico al “gruppo Pitaro” – che dopo aver preconizzato un’alleanza senza steccati inclusiva del centrodestra in nome della “salute pubblica” ha rassegnato le sue dimissioni dall’incarico. Anche in questo caso non risparmiando attacchi ai maggiorenti. Espulsione, dunque, per i sei “traditori”. Esito auspicato da chi, come il sindaco di Arena e già candidato Pd alla Provincia, Antonino Schinella, aveva più e più volte invocato provvedimenti sventolando quell’impietosa tabella che, nella colonna dei voti totalizzati dalla sua lista al Comune di Vibo Valentia, riportava un implacabile, inesorabile e inoppugnabile, “0”.
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