È corsa alle candidature al Comune di Vibo, ci provano anche i “Liberi e forti”
Il movimento di ispirazione cattolica ha dato vita nei giorni scorsi al primo direttivo provinciale guidato dall’avvocato Marcello Natale. Ecco le linee guida della proposta
Si susseguono ormai senza soluzione di continuità le “discese in campo” da parte di movimenti e realtà politico-associative decise a prendere attivamente parte alle prossime consultazioni che, a primavera, porteranno al rinnovo del consiglio comunale di Vibo Valentia, dopo la fine anticipata della consiliatura guidata dal sindaco Elio Costa. A farsi avanti ora è il movimento “La nuova frontiera dei liberi e forti”, realtà, nata due anni fa, che si richiama «ai valori ideali della Scuola di dottrina sociale della Chiesa e di Luigi Sturzo, politico fondatore del popolarismo cattolico». I Liberi e forti vibonesi «non inseguono né vogliono creare un nuovo partito cattolico, poiché ritengono il movimento lo strumento più adatto al nostro tempo che è di oggettivo superamento delle ideologie. In buona sostanza si vuole partecipare alla costruzione di una città centrata sulla persona, protagonista dello sviluppo sociale, economico e culturale del territorio. Investire sulla famiglia, motore relazionale-valoriale della società. Liberi e forti sarà un riferimento d’impegno verso ideali e valori di ispirazione cristiana, con grande apertura verso le altre aggregazioni politiche e con un progetto condiviso per lo sviluppo dei territori, la progettualità e il sostegno al lavoro per le nuove generazioni». Il movimento per sua stessa ammissione «intende dar vita all’elaborazione di un progetto etico-politico-sociale favorendo la formazione di tutti coloro che si impegnano a contribuire alla condivisione del bene comune. Un progetto politico costruito per incoraggiare le buone pratiche, per stimolare la creatività, per facilitare iniziative personali in un agire collettivo attraverso: l’impegno nella società civile e nelle istituzioni, il miglioramento economico, etico, materiale-estetico della società; valorizzando la centralità della persona umana, della pace e della giustizia; sostenendo la cultura dell’etica e della legalità; rafforzando la formazione alla carità politica; valorizzando la centralità della famiglia e del suo ruolo sociale ed educativo; promuovendo principi cardine come la solidarietà, la prossimità e la sussidiarietà; inclusione sociale e lotta alla povertà».
In Calabria il movimento è presente in tutte le province, guidato dal presidente Pino Campisi. Da oggi – viene spiegato – inizia il percorso anche a Vibo attraverso l’impegno di un numeroso nucleo fondativo che ha già deliberato e creato il primo direttivo provinciale di cui fanno parte Piero Barletta, Cristian Lagrotteria, Salvatore Mandaradoni, Franco Muzzopappa, Bruno La Fortuna, Mimmo Pontoriero, Piergiuseppe Maiolo. L’avvocato Marcello Natale è il presidente provinciale, Mimmo Orecchio è stato designato quale componente del direttivo regionale. Nella prima riunione lo stesso direttivo, «in un confronto propositivo, si è soffermato su alcuni punti per il rilancio vocazionale del territorio, a partire da quello solidale e sociale. Nasce la prima proposta progettuale strategica per il Vibonese: istituzione di tre Patti relazionali territoriali: il Patto per Vibo (comuni area centrale che ruotano intorno alla città capoluogo), il Patto della Certosa (comuni e territori montani e collinari), il Patto di Tropea (Comuni e territori costieri). I Patti relazionali territoriali sono pensati come soggetti giuridici per creare delle Agenzie di sviluppo territoriale, finalizzate a generare nuove tematiche e costruire filiere per il potenziamento di reti e/o di cluster di imprese; avviare e sostenere percorsi di progettazione partecipata attraverso l’utilizzo integrato e complementare di tutti gli strumenti tecnico-finanziari; favorire processi di innovazione e di cambiamento nei sistemi di governance della Pubblica amministrazione; adottare un approccio progettuale dando vita ad Sistema locale integrato valorizzando l’identità e le risorse locali e producendo sviluppo, lavoro e benessere per la collettività. Particolare attenzione – si garantisce – sarà dedicata alle problematiche della sanità, laddove vi è una crescente domanda di tutela di salute e benessere che esige innovazione dei modelli e dei processi di assistenza e prevenzione. Per i Liberi e Forti vibonesi di fondamentale importanza è la questione del divario generazionale, che deve coinvolgere il Comune in un processo strategico di impegno istituzionale e ridurre il disagio giovanile, creando le condizioni, assieme ad un largo partenariato provinciale e regionale, per maggiori opportunità occupazionali».
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