Cimiteri di Vibo, Soriano (Pd): «Orari ridotti». L’amministrazione: «Sono troppi, un problema»
La spinosa vicenda, che riguarda tutte le strutture cimiteriali del territorio comunale, affrontata oggi nel corso del question time
Un problema che suscita amarezza, profondo dispiacere, tristezza: non riuscire a fare visita ai propri defunti quando si vuole, se ne ha bisogno e, soprattutto, quando si può. Gli orari di apertura e chiusura dei cimiteri del territorio comunale di Vibo Valentia ritornano di stretta attualità grazie a una interrogazione presentata ai vertici dell’amministrazione del capoluogo dal consigliere comunale del Partito democratico Stefano Soriano. Quest’ultimo, dunque, ha fatto sue «le molteplici segnalazioni e denunce a mezzo stampa dei cittadini che lamentano orari sempre più ridotti e spesso non rispettati di apertura dei cimiteri di Vibo Valentia e soprattutto delle frazioni di Piscopio, Bivona, Vena e Triparni». Problematiche, queste, – ha denunciato Soriano nella sua interrogazione – che «attualmente comportano, ed hanno comportato anche in passato, notevoli disagi per i cittadini che vanno a trovare i loro cari defunti», mentre di contro, «non si comprendono i motivi per cui l’orario di apertura sia così ridotto e spesso non venga rispettato neanche quello previsto». [Continua in basso]
La risposta
A rispondere ai quesiti posti stamane in aula dall’esponente democrat è stato l’assessore al Personale Domenico Primerano, su delega del titolare dell’Urbanistica di Palazzo Luigi Razza Pasquale Scalamogna, assente questa mattina durante il question time per impegni improrogabili. La questione di fondo? Primerano l’ha sviscerata senza alcun problema all’inizio del suo intervento: «La nostra città – ha detto l’assessore rivolgendosi a Soriano -, rispetto al numero degli abitanti, ma anche rispetto a tante altre città, come ad esempio Reggio Calabria, ha un problema serio: noi abbiamo sette cimiteri, troppi». E se sono tanti, diventano difficili da gestire. Soprattutto per un Comune con una grave carenza di personale: «Il cimitero, inoltre, – ha aggiunto in merito Primerano – ha una sua particolare legislazione. Non è come un semplice ufficio: il Comune, ad esempio, è aperto quasi 365 giorni all’anno e alcune volte siamo noi stessi, assessori o consiglieri, ad aprire e chiudere. La legge, infatti, non prevede che ci debba essere necessariamente un custode. Invece, il regolamento della Polizia mortuaria, per motivi di ordine pubblico e di sanità, prevede che ci sia un custode. E questo per noi diventa un problema serio e concreto tenuto conto delle poche risorse umane che abbiamo a nostra disposizione all’interno dell’Ente. Non nascondo – ha confidato Primerano – che lo stesso assessore Scalamogna qualche volta è andato personalmente al cimitero per dare la possibilità a chi veniva da fuori di poter fare visita ai propri defunti».
Dunque, che fare? L’assessore ha riferito che l’amministrazione «ha fatto fronte in alcuni periodi con i lavoratori del reddito di cittadinanza, nell’ambito del progetto “Vibo Pulita”, ma quando noi mandiamo detti lavoratori ad apire e chiudere i cimiteri – ha fatto notare il rappresentante della giunta Limardo – non li possiamo mandare da soli, ma devono avere un tutor e, quindi, diventa per noi un doppio problema. L’ufficio – ha annunciato in chiusura Primerano – sta valutando la possibilità di esternare il servizio e sembra che stiano predisponendo una manifestazione di interesse. Ma non è semplice perché bisogna sempre tenere presente il regolamento della Polizia mortuaria».
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