Comune Vibo, servizio tributi affidato all’esterno ma senza fondi: esposto alla Corte dei Conti
Stefano Luciano (Pd) e Laura Pugliese (Gruppo Misto) presentano un articolato documento che denuncia presunte irregolarità e violazioni di legge
«Presunte irregolarità e violazioni di legge». E così la determina numero 667 del 25 maggio scorso, adottata dall’amministrazione comunale di Vibo Valentia, avente ad oggetto “Affidamento in concessione della gestione, accertamento e riscossione, ordinaria e coattiva, dei tributi comunali e delle entrate extratributarie di competenza dell’ufficio tributi per un periodo di cinque anni. Determina a contrarre mediante procedura aperta… applicando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa…”, è finita dritta dritta sul tavolo della Procura regionale della Corte dei Conti. Un articolato esposto, infatti, è stato inoltrato pochi giorni fa da parte di Stefano Luciano e Laura Pugliese, rispettivamente capogruppo del Pd e consigliere del Gruppo Misto al Comune di Vibo Valentia. Entrambi, dunque, esprimono «forti perplessità sulla legittimità» dell’atto dell’amministrazione Limardo. In particolare, nel punto in cui viene stabilito che «il valore del servizio di riscossione è pari a euro 2.497.500,00, Iva di legge esclusa, determinato applicando al valore ipotizzato delle entrate da riscuotere nei cinque anni l’aggio posto a base della procedura di gara», mentre «gli impegni di spesa derivanti dal presente atto, ad esclusione di quelli afferenti la pubblicazione dell’avviso, saranno assunti con successivo atto». [Continua in basso]
Mancata copertura economica
A riguardo, i consiglieri evidenziano alla magistratura contabile come «un affidamento di tale portata economica, per un ammontare cioè di 2.497.500,00, non abbia l’adeguata e corretta copertura finanziaria, né sia stato previsto nel Piano di riequilibrio finanziario, approvato dal consiglio comunale del Comune di Vibo Valentia, in data 5 agosto 2019, tanto meno nei rispettivi bilanci anni 2021-2022 e 2023 e relativo Dup (Documento unico di programmazione). Infatti, – si legge nell’esposto – nella determina il dirigente responsabile del servizio, si riserva di individuare la relativa copertura finanziaria con successivo atto».
Tale comportamento suscita, però, «perplessità mista ad indignazione», nei due consiglieri comunali, «dove si consideri che, al riguardo, la normativa contabile chiarisce espressamente che “Ogni procedimento amministrativo che comporta spesa deve trovare, fin dall’avvio, la relativa attestazione di copertura finanziaria ed essere prenotato nelle scritture contabili dell’esercizio individuato nel provvedimento che ha originato il procedimento di spesa…”. L’impegno spesa – si fa notare ancora – deve essere assunto per tre anni. Dunque, per la parte di spesa riferita all’anno 2021, l’impegno spesa deve essere frazionato ai mesi interessati. Mentre, per gli anni successivi, l’importo complessivo dell’impegno spesa, oggetto di affidamento e pari a circa euro 2.500.000,00, deve essere impegnato per ogni singolo anno, ovvero, per l’anno 2022 e 2023». [Continua in basso]
Pertanto, la spesa, ai sottoscritti firmatari dell’esposto, «non risulta essere prevista nei rispettivi bilanci (controllare pagina 150 del Dup, quale prospetto relativo al fabbisogno per ogni singola missione, ed in particolare, alla missione riferita alla “Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali in cui risultano le seguenti cifre: 286.197,59 per l’anno 2021, 271.896,59 per l’anno 2022 e 255.196,59 per l’anno 2023).
Altri problemi
Ma non basta: Luciano e la Pugliese fanno, inoltre, presente una «ulteriore discrasia esistente con il Dup, triennio 21/23, approvato dal consiglio comunale il 2 luglio 2021. In particolare, nel suddetto Dup, quale documento e atto presupposto della programmazione finanziaria, alle pagine 110-111, nel Programma 104, tra le finalità da conseguire, si conferma per intero il servizio esistente non prevedendo quanto ipotizzato con la determina relativa all’affidamento all’esterno. È evidente l’incoerenza e la conseguente inevitabile inattendibilità degli atti e dei documenti di gestione contabile prodotti dall’attuale amministrazione comunale». Sempre con riferimento alla determina numero 667 del 25 maggio 2021, ai due consiglieri di Palazzo Luigi Razza preme segnalare ancora la circostanza in virtù della quale, «a seguito dei controlli di regolarità amministrativa degli atti adottati e riferibili al periodo aprile/giugno 2021, da parte dei dirigenti del Comune di Vibo Valentia, gli stessi non abbiano preso in esame proprio la richiamata determina 667. Ci si chiede: come mai una determina avente oggetto un servizio importante se non fondamentale per l’Ente, con un importo così rilevante, sfugge al controllo previsto per legge? Non è che probabilmente – si chiedono sempre i firmatari dell’esposto – l’assenza e/o la mancata previsione di copertura finanziaria del medesimo servizio, che con la predetta determina l’amministrazione ha inteso esternalizzare, nell’ambito di una procedura tesa a vagliarne la legittimità, sarebbe stato motivo di declaratoria di verosimile illegittimità della determina 667/2021?». E ancora: la delibera di consiglio comunale numero 59 del 25 settembre del 2020, richiamata nella medesima determina numero 667/2021, anche a supporto dell’emanazione della stessa prevedeva di “Valutare l’opportunità di pubblicare un bando di affidamento non solamente di servizio di riscossione ma anche di accertamento a seguito di controlli incrociati con catasto e Agenzia delle entrate ed enti vari”. Non sarà superfluo, evidenziare, al riguardo, che la delibera consiliare sia sprovvista della relazione del dirigente responsabile del Settore», viene rimarcato nel testo dell’esposto. [Continua in basso]
Accertare i fatti
Avviandosi alla conclusione, i due consiglieri comunali di opposizione del capoluogo confidano che le loro «preoccupazioni» derivano dalla «semplice considerazione che cotanta superficialità, approssimazione, irregolarità ed irritualità, possa vanificare ogni tentativo di risanamento finanziario dell’Ente ed avere delle inevitabili negative ripercussioni e trasmigrazione di potenziali debiti alle future amministrazioni». Alla luce delle osservazioni sin qui formulate, i sottoscritti consiglieri comunali chiedono alla Corte dei Conti chiedono di accertare i fatti descritti».