Bufera nella Lega a Vibo, chiesto il commissariamento del partito
Il coordinatore provinciale Antonio Piserà nel mirino di Mino De Pinto dopo la nomina del coordinamento cittadino: «È un “padre-padrone” inconcludente e scorretto. Furgiuele lo cacci»
A parlare è Mino De Pinto, “militante dalla prima ora”, che partendo dalla condivisione del progetto di Matteo Salvini, si è «dedicato con anima e corpo al territorio. Nel 2016 – spiega il leghista di Vibo Marina – mi sono iscritto e ho frequentato la scuola di formazione politica della Lega di Armando Siri, portando a termine il primo e il secondo anno; sono stato presente a tantissime manifestazioni e presente a tanti gazebi; nell’ultima Pontida 2018 ho avuto l’onore e l’onere di rappresentare tutta la Calabria, sponsorizzando i nostri prodotti tipici calabresi». Questa premessa, spiega De Pinto, si rende necessaria «per far capire che mi sono messo a disposizione con coerenza del progetto “Salvini premier” che doveva premiare la militanza ma, purtroppo, devo dire con forte rammarico non è stato così e che le delusioni sono state sempre più frequenti». Nel mirino di De Pinto vi è soprattutto il coordinamento provinciale della Lega in capo ad Antonio Piserà accusato di non aver «saputo valorizzare nessuno, anzi, verso chi aveva qualche capacità politica è stato fatto di tutto per non farlo emergere, perché l’unica persona che doveva apparire era lui. Doveva tenere distanti tutte quelle persone che potevano dare un valore aggiunto alla crescita del partito». Non solo. De Pinto parla di aperte contrapposizioni e di deficit di democrazia all’interno della Lega vibonese citando gli «ultimi fatti che hanno portato sempre di più al dissenso e alla mancanza di democrazia interna del partito. Il primo fatto politico che dobbiamo considerare sono le elezioni comunali di Tropea (comune di residenza del coordinatore Piserà) dove, nonostante presenze importanti come quella del ministro Centinaio, la Lega ha fatto una pessima figura. Piserà non è stato eletto nemmeno consigliere d’opposizione (tutto questo per sua incapacità politica) perché ha voluto agire in autonomia, collocandosi come candidato consigliere in una lista civica che appoggiava il candidato a sindaco Romano, posizionata più che altro a sinistra, prendendo di fatto le distanze dalla lista appoggiata da tutto il centrodestra e sponsorizzata dal senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori».
Una posizione che per De Pinto era in evidente difformità con quella assunta alle elezioni provinciali «dove la Lega era sempre ben rappresentata dal commissario cittadino di Vibo e vice coordinatore provinciale Raffaele Riga, al quale va la mia stima come uomo e per come ha svolto fino ad adesso il ruolo di mediazione» a sostegno della coalizione di centrodestra. «Non si può buttare in aria tutto il lavoro svolto fino ad adesso solo perché qualcuno pensa di utilizzare il partito a fini di interessi personali – tuona De Pinto -. La politica può essere fatta da tutti ma la capacità di ascolto deve essere il primo dono di chi vuole rappresentare un movimento politico, senza avere pregiudizi». È lo stesso militante vibonese poi a ricordare come il commissario Raffaele Riga «ha dovuto discutere in più occasioni la posizione della Lega, poiché alle elezioni provinciali eravamo nella coalizione di centrodestra mentre a Tropea la lista dove vi era candidato Piserà era prevalentemente di sinistra. E sono state tante le bordate che Piserà ha fatto al senatore e, di conseguenza, il candidato consigliere provinciale della Lega Francesco Artusa, avrebbe potuto ottenere un risultato diverso se la linea del partito fosse stata più coerente».
Il dibattito interno al partito, rivela De Pinto, si è animato «dopo questi eventi che hanno fatto alquanto discutere i militanti. Era stata chiesta un’assemblea provinciale degli iscritti per discutere circa l’inconcludenza politica e aggregativa, invece qual è stata la sua risposta? Non è stato dato alcun chiarimento a parole ma solo con un atteggiamento di “padre padrone” col fine di mandare fuori gioco la persona più rappresentativa del partito stesso, nonché militante della prima ora, Raffaele Riga. La scorrettezza di Piserà non risponde di certo al progetto di Matteo Salvini, che tutela e valorizza le persone che per prime hanno aderito al movimento facendo anni di militanza e mettendoci la faccia. Piserà parla bene ma razzola male. Non ha voluto confrontarsi con nessuno e, in più con un colpo di penna, ha pensato di cancellare le persone che si sono sempre spese in prima linea facendo tutto in autonomia. Senza convocare gli iscritti della Lega città di Vibo valentia ha riunito tre persone, entrate di recente nella Lega, addirittura uno dei quali da solo tre settimane, per eleggere un comitato cittadino». Quindi l’affondo: «Piserà deve spiegare da chi sono state elette, se la militanza è un elemento indispensabile che Matteo Salvini diffonde, considerando che le tre persone nominate e non elette non hanno mai militato e non conoscono le dinamiche del partito. In più soprattutto Anna e Gregorio La Gamba non avrebbero dovuto accettare nessun tipo di pennacchio, nel rispetto e nei confronti di tutti quelli che per anni ci hanno messo la faccia, ma soprattutto nei confronti del vice coordinatore provinciale e coordinatore di Vibo Valentia Raffaele Riga che per un anno e mezzo è stato quello che ha sostenuto la sede a Vibo più di tutti, avrebbero dovuto declinare l’invito e ragionare come squadra, come dice Salvini, la squadra vince sempre. Credo che visti i fatti ognuno pensa a se stesso. Questa scorrettezza non vi fa onore, le persone devono sapere chi oggi rappresenta la Lega a Vibo. Gente che ti accoltella alle spalle. Per questi motivi ritengo che bisogna azzerare immediatamente le cariche a Vibo Valentia costituendo un comitato regolare fino alla nomina di segretario cittadino eletto da un’assemblea composta da tutti gli iscritti e commissariare il coordinamento provinciale. Questo mio appello è rivolto al coordinatore regionale Domenico Furgiuele».
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