Regionali, Amalia Bruni a Bivona: «dignità dei calabresi calpestata, ci risolleveremo»
La candidata alla presidenza della Regione Calabria alla Tonnara all'incontro promosso dalla Federazione provinciale di Vibo Valentia del Pd
Bivona piazza della Tonnara, luogo simbolo della civiltà del mare, della sua economia, della sua storia. Con le sue porte e finestre tristemente sbarrate, il manufatto di archeologia industriale è anche la metafora di un passato che sembra non appartenerci più e di un avvenire sempre più incerto, in bilico tra sopravvivenza ed estinzione. E’ stato proprio questo il luogo che, non a caso, è stato individuato per fare da cornice all’incontro-dibattito , al quale ha partecipato la candidata alla carica di Presidente della Regione Amalia Bruni e che ha avuto come obiettivo quello di mettere al centro i temi della salute e dell’ambiente, dei quali è necessario sempre più occuparsi con un approccio di sistema, concetto riassunto dal termine inglese “One Belt,” che sta ad indicare come i problemi facciano tutti parte di un unico sistema complessivo e come la protezione dell’ambiente sia condizione necessaria per proteggere la sanità, che non è fatta solo di ospedali, in quanto i nosocomi sono soltanto la fase finale di un processo che può essere allontanata se si ha cura e rispetto per l’ambiente in cui viviamo. All’incontro, che ha avuto come moderatrice Claudia Gioia, sono intervenuti Francesco Colelli, Stefano Soriano, Antonio Viscomi, Luigi Tassone, Raffaele Mammoliti, Enzo Insardà. I principali interventi sul tema sono stati curati da Silvio Greco, biologo marino, e da Angelo Calzone, presidente del WWF Calabria, che si sono soffermati sulle criticità che interessano l’ambiente in generale e sui problemi che affliggono, in particolare, il territorio calabrese e vibonese. [Continua dopo la pubblicità]
Nel suo intervento introduttivo, Stefano Luciano, capogruppo PD nel consiglio comunale di Vibo Valentia, ha voluto sottolineare come la scelta di un candidato della caratura culturale di Amalia Bruni rappresenti una precisa scelta per tentare di scalfire la rappresentazione negativa che, in Italia e all’estero, tuttora si ha dei calabresi. Ancora oggi, l’immagine della Calabria è ancora velata da luoghi comuni, miti, incomprensioni, che hanno fornito un quadro particolare della regione per cui l’antica arretratezza della Calabria è considerata un dato organico e ineliminabile. [Continua dopo la pubblicità]
A questo proposito è interessante ricordare le parole di Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina. Pochi mesi prima della sua morte, la giornalista calabrese Nadia Donato di “City Magazine” aveva avuto modo d’intervistarla nella sede della Fondazione Montalcini a Roma. In quell’occasione, la scienziata di fama mondiale pronunciò straordinarie parole d’ammirazione per i calabresi: Ho enorme stima per il Sud Italia- dichiarò la senatrice a vita, che ci ha dato le migliori menti e capacità. Ai calabresi dico: avete una fortuna particolare e cioè un’intelligenza quasi eccezionale se paragonata a quella delle altre regioni. Siate orgogliosi di essere calabresi e combattete la criminalità. Nel periodo dell’antisemitismo-aggiunse la celebre scienziata- si parlava di ebrei e di razze inferiori, ma oggi è stato scientificamente dimostrato che non esistono le razze, esistono i razzisti. Anche Einstein fu considerato di razza inferiore in quanto ebreo come me, ma mi pare che abbia dimostrato il contrario. Queste assurde accuse sono tuttavia un vantaggio, in quanto sono di maggiore stimolo per conseguire i più alti traguardi. E’ quasi prodigioso che in Calabria ci sia chi, con un coraggio al di là della norma, è riuscito a fornire contributi importanti come quelli che si potrebbero ottenere ad Harvard o alla Columbia University». E, a conclusione delle sue affermazioni, lanciò quasi un’esortazione ed un monito: «Non dimenticate mai l’importanza di essere calabresi». [Continua dopo la pubblicità]
Nel suo intervento finale, Amalia Bruni ha ribadito questo concetto rimarcando come i calabresi abbiano quasi perduto la loro dignità, ripiegandosi su se stessi in una sorta di rassegnazione. «Il sogno più grande che ho- ha dichiarato la candidata alla presidenza regionale con una punta di commozione- è quello di avere una terra normale, dalla quale nessuno sia più costretto ad andarsene».