Crisi al Comune di Vibo, il sindaco chiama Pitaro e inizia a dialogare con “Città Futura”
Decisivi gli incontri della prossima settimana. Tutti i dettagli di un caos politico di mezza estate: i nodi, le telefonate, i veloci faccia a faccia, la giunta
Come annunciato il gruppo consiliare di “Città Futura” ieri mattina si è presentato regolarmente in aula per prendere parte ai lavori del consiglio comunale. Assenti, ma giustificati, i soli Stefania Ursida e Gerlando Termini. Seduti, o da remoto, invece Danilo Tucci, Antonino Roschetti, Giuseppe Cutrullà e Paola Cataudella. La partecipazione alla seduta consiliare «per senso di responsabilità – hanno sottolineato ancora a più voci gli interessati – poiché c’erano da votare importanti pratiche legate al Bilancio di previsione e, quindi, serviva la nostra presenza». D’altronde il segnale forte al sindaco Maria Limardo oramai era stato lanciato già nel corso della seduta del civico consesso dell’altro ieri mattina, mercoledì 28 luglio, con l’assenza in aula di diversi consiglieri di “Città Futura”. E il conseguente rinvio del Consiglio al giorno dopo per mancanza di numero legale, poiché nel frattempo altri consiglieri di maggioranza, probabilmente disorientati e impreparati a gestire il momento, hanno preferito non entrare in aula, tenuto conto anche delle numerose assenze tra le fila della minoranza. Si è scelto, insomma, di attendere e di capire i motivi dell’esplosione di una crisi politica di mezza estate. [Continua in basso]
I motivi di una protesta
La decisione del gruppo consiliare è stata assunta di concerto con la delegazione in giunta del gruppo consiliare: Giovanni Russo (Lavori pubblici) e Domenico Francica (Commercio e Attività produttive). Il messaggio, insomma, al primo cittadino doveva essere inequivocabile e chiaro e, soprattutto, richiamare l’attenzione della Limardo. Alla base della protesta un insieme di fattori che alla fine hanno spazientito consiglieri e assessori di “Città Futura” – gruppo che da sempre fa esplicito riferimento politico al consigliere regionale Vito Pitaro – e, dunque, determinato la ferma presa di posizione degli interessati. Il dissenso e i forti malumori nei confronti del sindaco – per come ormai noto – nascono inizialmente dalla mancanza di dialogo e di confronto con la stessa Limardo. Quest’ultima, infatti, dai rappresentanti di “Città Futura”, nel loro insieme, viene accusata di non tenere nella giusta considerazione il ruolo dei consiglieri, di proporre pratiche già belle e preconfezionate, quindi sconosciute ai più, di comunicare poco o nulla in riferimento alle scelte che si adottano ai piani alti di Palazzo Luigi Razza. Di non ascoltare, insomma, la voce dal basso: quella dei suoi stessi consiglieri di maggioranza, che diventano soggetti politicamente passivi. Ma tutto ha un limite. E “Citta Futura” lo ha tracciato: si vuole, dunque, invertire la rotta e diventare più protagonisti e meno spettatori dell’azione amministrativa che il sindaco intende portare avanti.
Ma non basta: con il passare dei mesi, poi, evidentemente è accaduta un’altra cosa che ha fatto deflagrare la protesta: sempre il sindaco – a parere degli interessati – avrebbe cominciato un’opera di ghettizzazione contro il consigliere regionale Pitaro. Al cronista è stato ricordato che il primo cittadino ha «spesso e volentieri ignorato il consigliere regionale, non ha rispettato il suo impegno a favore del Comune capoluogo», tanto da non farlo successivamente partecipare, «invitando invece a relazionare altri esponenti politici regionali e non solo», a incontri importanti per la promozione e il rilancio del territorio, «pur avendo lui invece individuato in più occasioni risorse, fondi e finanziamenti». Come, ad esempio, la pulizia dei fossi, grazie a Calabria Verde, il finanziamento di sei milioni di euro ottenuto dal Comune. Ma la cosa che più crea dubbi a “Città Futura” è la linea che il primo cittadino terrà in vista delle prossime elezioni autunnali per il rinnovo del consiglio regionale e della giunta. Tutti, insomma, si aspettano che la Limardo sostenga Pitaro. In caso contrario, e se non si ritrova l ‘accordo su programmi e altro, si è pronti ad uscire dalla maggioranza e dalla giunta. Tutti fuori, dunque: consiglieri e assessori. [Continua in basso]
Settimana decisiva
Davanti, dunque a questa forte presa di posizione, il sindaco non è rimasto indifferente. E già ieri mattina, nelle pause del consiglio comunale, ha avuto diversi incontri informali e veloci con più di un consigliere del gruppo, ai quali ha manifestato la sua disponibilità a chiarire ogni cosa. Sì, perché i malumori, anche se il gruppo ha preso parte ai lavori consiliari di ieri, restano tutti. Ecco perché nella prossima settimana la Limardo incontrerà in maniera ufficiale gli interessati (riunione che potrebbe essere allargata anche ai due assessori Russo e Francica), i quali sottoporranno al primo cittadino l’elenco delle cose da rivedere. La discussione, verosimilmente, avrà al centro gli aspetti programmatici e politici che si intendono perseguire nei prossimi tre anni di amministrazione. “Città Futura”, insomma, non molla di un centimetro la presa. Vuole chiarezza sull’azione amministrativa che si intende portare avanti se si vuole avere ancora il sostegno del gruppo in aula e il mantenimento in giunta dei suoi assessori.
Le telefonate a Pitaro
E ieri mattina il sindaco ha anche telefonato svariate volte al consigliere regionale Pitaro. Non si conosce il contenuto delle conversazioni. Ma, crediamo, che la Limardo abbia tentato di gettare acqua sul fuoco e fare ritornare il sereno. Pure con Pitaro, il capo dell’amministrazione dovrebbe avere un incontro formale nel corso della prossima settimana. Insomma, le tensioni venute ormai fuori devono comunque trovare una soluzione, se il sindaco vuole portare avanti la sua esperienza amministrativa alla guida del Comune capoluogo. Le crisi politiche senza interventi correttivi poi si ingarbugliano fino a diventare una matassa decisamente difficile da sbrogliare, ma tutto questo la Limardo lo sa bene e la sua lunga militanza politica certamente sarà di aiuto in questo particolare momento di scontro tutto interno alla sua stessa maggioranza.
La giunta
Probabilmente anche l’attuale assetto della giunta potrebbe essere argomento di confronto. Ma solo per capire esattamente alcuni assessori a chi rispondono in aula. Inizialmente bisognava avere almeno due consiglieri per poter ottenere un posto nell’esecutivo. Oggi, però, questo schema sembra essere saltato in eccesso per alcuni partiti (Forza Italia ne ha 13) e in difetto per altri (Fratelli d’Italia che sembra non averne affatto, dipende dalle occasioni). Chi ne ha troppi, insomma, e chi invece troppo pochi. E questo provoca degli sbilanciamenti politici. Anche su tale questione, verosimilmente, si potrebbe incanalare la discussione tra “Città Futura” e il sindaco, in quanto si vorrebbe capire il corretto rapporto di forze interno alla maggioranza di centrodestra e sapere l’esatta collocazione politica di ciascun assessore. In brevissima sintesi: a due anni di amministrazione Limardo, il gruppo che fa capo a Pitaro non chiede il conto al sindaco, ma vuole certamente capire e comprendere dove si vuole andare in futuro, come si pensa di arrivare e con chi si vuole fare questo percorso.