Mileto, Comune senza pace: sindaci mai a scadenza naturale da dieci anni
Nel 2008 le dimissioni di Condoleo, poi lo scioglimento dell’era Varone quindi la fine anticipata del mandato Crupi e l’ultimo sindaco Mazzeo che lascia dopo appena 55 giorni per motivi di salute: «Restando farei danno a me e alla comunità»
Sembra afflitta da una sorta di maledizione la città di Mileto, da qualche ora alle prese con le clamorose dimissioni del sindaco Rosetta Mazzeo. Un iattura che a Palazzo dei normanni perdura ormai da un decennio e che, a quanto pare, nessuno riesce a debellare. Il classico “inizio della fine”, fermo restando che di una parvenza di amministrazione decente sul territorio se ne sono perse le tracce da tempi immemori, si è avuta nel 2008 con l’ultima esperienza alla guida della cittadina normanna del leader de “La Locomotiva” Rocco Condoleo. Allora, il farmacista con la passione per la politica fu costretto a fare anticipatamente le valigie a causa delle dimissioni simultanee di 9 consiglieri e della, conseguente, mancanza dei numeri. Da lì il principio di una serie di “sciagure” che hanno fatto sì che il Comune, nel frattempo, fosse gestito più da commissari prefettizi che da sindaci democraticamente eletti. Nel 2009, alla guida di Mileto è subentrato Vincenzo Varone con la sua lista “Futuro e progresso”. Un’esperienza finita anche in questo caso anticipatamente, nel 2012, nel modo più inglorioso possibile, toccando il punto forse più basso, addirittura subendo l’onta dello scioglimento del consiglio per infiltrazioni mafiose, decretato dal Ministero dell’Interno su richiesta del prefetto dell’epoca Luisa Latella.
Dopo la forzata, lunga fase gestionale dell’Ente, da parte di una triade commissariale, due anni dopo ad insediarsi a Palazzo dei normanni è stato un politico di lungo corso come Domenico Antonio Crupi, il quale nell’occasione ha avuto la meglio sul rivale di tante battaglie Condoleo. Cambia l’inquilino, ma il copione, purtroppo, è sempre lo stesso. Anche in questo caso, infatti, visto il continuo disgregarsi della “truppa” al suo seguito, nel dicembre del 2017 il sindaco di turno è costretto a rassegnare le dimissioni e ad andare anticipatamente a casa. Arriviamo ai “giorni nostri”, al fatidico 10 giugno di quest’anno, a quando Rosetta Mazzeo, a capo della lista “SiAmo Mileto”, si aggiudica la competizione elettorale ai danni di Natino Giordano e del gruppo “Città futura”. Il resto è cronaca di oggi, con il clamoroso passo indietro del sindaco, a poco meno di due mesi dal suo insediamento.
«Condizioni di salute sopravvenute – afferma nella sua lettera di dimissioni la Mazzeo, rivolgendosi – prima di tutto ai cari concittadini, mi impongono di lasciare il mandato che mi avete affidato. Ho provato con tutte le mie forze a resistere, ma i medici sono stati drastici. Insistendo procurerei solo danno e, soprattutto, non assolvendolo con l’impegno, la quotidianità e l’accortezza richiesta, verrei meno ai compiti del mandato, procurando altri danni alla nostra comunità. Tanto debbo nella mia responsabilità e nel mio affetto verso voi tutti». Un gesto dovuto a soli motivi di salute, dunque, questo del sindaco di Mileto, espresso con parole sofferte e, a tratti, commoventi, che indubbiamente merita rispetto. Rosetta Mazzeo avrà adesso 20 giorni di tempo per ritirare le dimissioni.
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