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Comune di Vibo tra ultimatum e rimpasti, il Meetup: «Tutti a casa»

Gli attivisti del Movimento 5 stelle invocano la fine anticipata di un’Amministrazione «fallimentare sotto tutti i punti di vista» e puntando il dito contro le «prove di forza che stritolano la città»

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«O si cambia rotta o si torna a casa: questo sembra essere l’aut-aut degli ultimi giorni nella nostra cittadina. La risposta è semplice: devono tornare a casa tutti. Ad un certo punto la rotta non può più essere invertita e la motivazione è sotto gli occhi dell’intera cittadinanza, si tratta di un’Amministrazione fallimentare sotto tutti i punti di vista: strade, spiagge, verde pubblico, lavori pubblici, trasparenza e chi più ne ha più ne metta; tutto ciò che è ordinario manca; cosa pensavano di fare con un buco di oltre 30 milioni di euro?». È quanto riferisce in un comunicato stampa il MeetUp “Vibonesi in Movimento – Amici di Beppe Grillo” commentando l’attuale “clima da resa dei conti” al Comune di Vibo, dopo l’ultimatum del senatore Giuseppe Mangialavori al sindaco Elio Costa. «Non dimentichiamo – scrivono gli attivisti del M5S – che a governare questa città dal 1997 ad oggi è stato sempre, chiamiamolo, il centrodestra per non dire altro, con una breve parentesi di “sinistricchia” anche quest’ultima deludente e inconcludente. Ti guardi attorno e c’è il degrado più assoluto, abbiamo sentito tante belle promesse, progetti, alcuni alluvionati, diversi protocolli d’intesa, ma alla fine di concreto i cittadini hanno visto ben poco o niente».

Prosegue la nota: «Assistiamo, ormai, al consueto teatrino dei pupi che fanno finta di litigare ma alla fine non si arriva mai al dunque, chi minaccia dalla falsa destra chi dalla ipocrita sinistra, il solito nastro, “tutti a casa”, stesse parole professate da alcuni consiglieri giorno 1 febbraio 2013 con la vecchia giunta D’Agostino, gli stessi che hanno accoltellato l’ex candidato a sindaco Lo Schiavo a fine novembre 2015, gli stessi che hanno il “caos” nei loro partiti (dichiarazioni di Soriano del 18 dicembre 2017), si permettono “il lusso di additare…” a noi sembra la storia del ciuccio e del bue. Bisogna ricordare che nelle false liste civiche ci sono tanti tesserati di partito e i consiglieri di maggioranza in questione sono almeno 15 e 5-6 in Giunta, per non parlare della massoneria che ha piazzato già due sindaci negli anni addietro e naturalmente diversi assessori, quindi è solo un gioco o una dimostrazione di forza tra alcune massonerie vibonesi?». E, ancora: «Come se non bastasse, oggi, leggiamo altre due nomine di assessori, tra l’altro “vicini” ad esponenti del Vibonese che lasciano riflettere molto. Volete la pistola fumante? Non vi bastano le impronte digitali? Ma c’è una cosa sopra tutte che ha fatto di questa amministrazione (maggioranza e opposizione, compreso chi oggi parla di “staccare la spina”) la peggiore degli ultimi anni: la totale assenza sul territorio. E’ come se Palazzo Luigi Razza fosse “sede vacante” o con un Camerlengo di cui non si conosce l’identità».

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