Maggioranza in affanno a Vibo, Barbuto (Mdp): «Le opposizioni facciano fronte comune»
Il coordinatore cittadino dei progressisti riflette sull’attuale fase di stallo politico-amministrativo chiedendosi: «Perché Pd e Vibo Unica non si schierano per il ritorno alle urne?»
«Il quadro politico vibonese si tinge sempre di più di tinte tendenti al grigio, il perdurare della crisi dell’amministrazione comunale, sta conducendo la nostra città alla deriva politico-amministrativa. I teatrini che si susseguono da più di tre mesi hanno stancato i cittadini. Alcuni gruppi politici che hanno sostenuto Costa fino ad oggi, scoprono dopo tre anni che questa amministrazione è fallimentare e che nessun risultato si è realizzato. Sorge legittimo domandarsi: ma dove erano fino a ieri? Anche il partito democratico, dopo anni di inutili guerre intestine che hanno provocato solo un indebolimento delle opposizioni, invece di lavorare per staccare la spina a questa Amministrazione, preferisce temporeggiare, andando al traino di chi invece ancora spera di potere ritornare nel centrodestra. Perché il Pd non si schiera apertamente a favore del ritorno alle urne? Perché il Pd invece di sottolineare la mancanza dei numeri, non convince seriamente i propri alleati a schierarsi senza tentennamenti all’opposizione provocando le dimissioni della maggioranza dei consiglieri?»
A domandarselo è Sergio Barbuto, coordinatore cittadino del Movimento democratici e progressisti, soffermandosi sulle vicende che caratterizzano in questa fase l’operato politico e amministrativo della maggioranza guidata dal sindaco Elio Costa. «In questo gioco delle parti – spiega Barbuto -, solo i consiglieri progressisti Lo Schiavo, Pilegi, Tomaino e Fiorillo, hanno dimostrato coerenza e linearità, dichiarando di essere pronti a dimettersi dalla loro carica. E gli altri? Vibo Unica e il Pd pensano di limitarsi ad ordine del giorno condivisi? Nel mezzo non si può restare perché non si può bloccare la gestione amministrativa, nell’attesa di capire quale sia la maggioranza e quale siano i numeri che compongono l’opposizione. La verità è che in fondo, l’idea manifestata subito dopo le elezioni dal candidato a sindaco del centrosinistra Antonio Lo Schiavo, di unire tutte le opposizioni in un solo gruppo e di andare al di là degli schemi dei partiti, era l’unica soluzione per costruire l’alternativa in città. Qualcuno, invece per giochi di corrente e fedeltà ai propri referenti all’interno del Pd, ha preferito distruggere l’unità del centrosinistra».
Quindi per il coordinatore cittadino di Mdp «oggi è quanto mai opportuno ripartire dai contenuti e unire le opposizioni, e con questa terminologia includerei tutte quelle componenti che condividono l’impostazione secondo la quale l’amministrazione Costa ha fallito il suo mandato, un giorno si ma l’altro pure. E’ necessario condividerne il percorso che porti nel più breve tempo possibile al voto, dando così ai cittadini la possibilità di decidere a chi accordare la fiducia, imprimendo la giusta svolta, di cui Vibo ha urgente bisogno».
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