Dissesto idrogeologico nel Vibonese, la politica lancia appelli
La deputata Nesci sollecita il Parlamento sul tema del consumo del suolo. Il sindaco di Gerocarne Papillo chiama i colleghi sindaci ad azioni comuni. Roschetti (Pd): «La Regione intervenga»
«Le criticità meteorologiche verificatesi in questi giorni in provincia, in particolare a Joppolo e Nicotera, impongono una seria riflessione in ordine alla necessità di elaborare un nuovo modo di concepire un territorio fragile ed estremamente difficile da gestire». A riferirlo in una nota è il sindaco di Gerocarne e presidente del Gal Terre vibonesi Vitaliano Papillo il quale, dopo il grave fenomeno alluvionale che ha colpito il territorio vibonese lancia l’idea rivolta ai collegi sindaci «di sederci tutti attorno ad un tavolo, concreto ed operativo, in cui discutere della gestione del territorio. Lo si potrebbe, ad esempio, dividere in zone, affidando il coordinamento sovra comunale di queste ai sindaci che, insieme alla Protezione civile, ai cittadini, alle associazioni di volontariato, agli stessi comuni che ne fanno parte e ad altre istituzioni, studino come affrontare simili situazioni critiche. È vero – ammette Papillo – le risorse a disposizione sono poche ed i problemi da affrontare tanti. Ma nel momento delle criticità estreme noi sindaci siamo bravi, abbiamo una dote: sappiamo inventarci la soluzione. Ed allora inventiamoci qualcosa per ripensare a come “accudire” il nostro fragile territorio. Già dai prossimi giorni – conclude Papillo – contatterò personalmente i colleghi sindaci e stabiliremo tempi e modi di convocazione del tavolo tecnico, così da essere immediatamente operativi e pragmatici».
Ad intervenire sulla questione è anche il consigliere comunale Pd di Vibo Valentia, Antonino Roschetti. «Il problema del dissesto idrogeologico è sempre più attuale – afferma -, ma la responsabilità a chi va addebitata? Alla natura che segue il suo percorso o ad un incapacità umana di mettere in sicurezza una provincia ad alto rischio?» si chiede. La risposta è ovvia: «la natura si è fatta spazio dove l’uomo è stato capace di ostacolarla per incuria ed inerzia. Si chiedono, non task-force, ma azioni concrete – prosegue Roschetti -, programmazione per una provincia che oggi è conosciuta a livello mondiale per le sue eccellenze storiche, culturali, naturali, paesaggistiche ed enogastronomiche. Vibo necessita di un piano effettivo, concreto sul dissesto idrogeologico, dalle parole è giunto il tempo di passare ai fatti, si salvaguardi la popolazione e il territorio, non è accettabile che alcune ore di precipitazione mettano in ginocchio un intera provincia. Mi sarebbe piaciuto elogiare l’efficienza regionale rispetto al passato, ma ahimè devo constatare lo stato di totale abbandono in cui verte il territorio, dissesto che da tutti è risaputo, ma che nessuno sino ad oggi se ne è occupato. Chiediamo da parte della Regione – conclude Roschetti – interventi seri e immediati, finita la pioggia è giusto vedere l’arcobaleno».
Del nubifragio di Joppolo e Nicotera si è discusso pure alla Camera dei deputati, dove la parlamentare cinquestelle Dalila Nesci si è rivolta al governo «affinché, di concerto con la Regione, possa garantire alla Protezione civile tutta l’assistenza e i mezzi di cui ha bisogno», facendo eco a Carlo Tansi, che ha minacciato le dimissioni dall’incarico. La Nesci ha poi indirizzato «un appello a tutta l’aula parlamentare affinché non si occupi di Sud e di Calabria solo quando si viene in vacanza, ma di farlo con gli atti e i provvedimenti. Auspico – ha concluso – che noi parlamentari collaboreremo per approvare la legge sul consumo di suolo che, come sappiamo, è direttamente collegata a queste vicende».
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