Biblioteca Soriano, Mangialavori: «Positivo il cambio di rotta della maggioranza»
Il consigliere regionale della Casa della libertà esprime soddisfazione e chiarisce: «Nella vicenda esercitate le mie prerogative di rappresentante della minoranza».
«La notizia sul ripristino dei fondi assegnati alla Biblioteca di Soriano è una buona notizia, per la Calabria e per i Calabresi. Senza volere minimamente azionare alcuna rivendica di primogenitura dell’iniziativa, il risultato recepisce le richieste che ho formulato nell’ambito della mia attività di consigliere regionale».
Interviene così, in merito al ripristino da parte della Commissione regionale bilancio dei fondi necessari al mantenimento della Biblioteca calabrese di Soriano, il consigliere regionale della Casa della libertà, Giuseppe Mangialavori. Argomento che ha suscitato non poche polemiche, nelle settimane passate, specie con il collega del Pd, Michele Mirabello.
Cinquantamila euro per la biblioteca di Soriano, Mirabello: «Impegno mantenuto»
«In un anno di attività – spiega ora Mangialavori -, sull’argomento ho presentato apposita interrogazione al presidente e all’Esecutivo regionale e in più due emendamenti: il primo allo scorso bilancio, il secondo in fase di suo assestamento. Tali emendamenti già rigettati dalla maggioranza, finalmente trovano, nel loro contenuto, riscontro positivo. Un cambiamento di rotta che va salutato positivamente».
Poi, un riferimento, alle ultime dichiarazioni del collega Mirabello: «Su tale importante segmento della vita pubblica regionale non mi sembra vi sia stata alcuna polemica demagogica o strumentale, ma un legittimo esercizio di proposta, peraltro, si ribadisce, accolto, in un secondo momento, dalla compagine di maggioranza. In buona sostanza, un’ordinaria dinamica politico-amministrativa, con un rappresentante della minoranza che focalizza l’attenzione su un punto importante della politica regionale, si adopera con tenacia per il suo accoglimento e una forza di maggioranza che grazie al suo ruolo accoglie tale proposta. Il tutto, nel caso di specie, con vitali ricadute culturali per il Vibonese e per la Calabria».