La richiesta di Cutrullà: «Si riapra la delegazione comunale di Piscopio»
Il portavoce del gruppo "Pd e indipendenti" ha dato lettura, oggi in consiglio comunale, di un'apposita proposta di ordine del giorno che verrà discussa nella prossima seduta e che avrebbe già incontrato il favore della maggioranza.
Riaprire la delegazione comunale nella frazione Piscopio. È quanto chiede in un ordine del giorno il consigliere comunale d’opposizione e portavoce del gruppo “Pd e indipendenti”, Giuseppe Cutrullà, il quale, nel corso della seduta odierna dell’assise cittadina, ha esposto il punto che verrà discusso nella prossima seduta utile.
Lo stesso potrebbe essere poi emendato da esponenti della maggioranza nell’obiettivo di estendere anche ad altre frazioni il provvedimento sul quale anche il sindaco Elio Costa si sarebbe detto concorde.
In sostanza, Cutrullà, premettendo che «la delegazione in questione ha da sempre agevolato gli utenti della comunità; che questo importante servizio è stato interrotto nell’ottobre 2014, a seguito della caduta del soffitto dei locali; che ad oggi gli stessi risultano essere agibili, in virtù degli interventi di ristrutturazione effettuati dalla stessa amministrazione; che la frazione Piscopio è una delle frazioni più popolose dell’intero comune di Vibo Valentia (poco meno di 3000 abitanti)»; chiede al consiglio di pronunciarsi e impegnare il sindaco, l’assessore competente ed il dirigente di settore, «in tempi ristretti, alla definitiva apertura della delegazione comunale presso la frazione Piscopio nel Palazzo municipale della stessa frazione».
A supporto della sua richiesta Cutrullà aggiunge le motivazioni che «la comunità di Piscopio a seguito della chiusura di tale articolazione decentrata ha riscontrato notevoli disagi, in particolare la popolazione più anziana (molto numerosa nella frazione), costretta ad affrontare frequenti, difficili e talvolta impossibili spostamenti, vista la totale assenza di mezzi pubblici; che l’immobile ove la delegazione è collocata è di proprietà dello stesso Comune; che – infine – la riapertura di questo presidio istituzionale non va a gravare sul bilancio del Comune di Vibo Valentia, con eventuali canoni di locazione».